La Polestar Precept

Precept sfida la Taycan, a Ginevra la supersportiva elettrica di Polestar all’insegna di sostenibilità e high tech

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GINEVRA - Nato come brand separato del Gruppo Volvo, a sua volta controllato dalla cinese Geeley, il nome Polestar troneggia ora sulla nuova concept Precept (cioè precetto) che verrà presentata dal prossimo Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra. Questa grand tourer a 4 porte, che sembra essere stata immaginata e disegnata per confrontarsi direttamente con la Porsche Taycan, è «una dichiarazione, una visione di ciò che Polestar rappresenta e di ciò che rende unico il marchio - ha dichiarato Thomas Ingenlath, ceo di Polestar - un’auto che è una risposta alle chiare sfide che la nostra società e l’industria devono affrontare. Non è un sogno di un futuro lontano, perché Polestar Precept anticipa i nostri modelli futuri e mostra come applicheremo l’innovazione per ridurre al minimo l’impatto ambientale».

Il nome Precept è stato scelto proprio per enfatizzare il ruolo di questa inedita quattro porte sportiva BEV nel definire Polestar come marchio contemporaneo nello specifico segmento dei modelli prestazionali elettrici. Le proporzioni di questo nuovo modello - ammiraglia della gamma - definiscono sia l’importanza che l’efficienza aerodinamica, a partire dal passo di 3,1 metri che - lasciando spazio oall’ampio pacco batterie - ha permesso di realizzare una silhouette molto bassa ed elegante. Frontalmente il muso è dominato dalla SmartZone, che sostituisce la tradizionale mascherina con presa d’aria - e oggi ospita invece i sensori di sicurezza e le funzioni di assistenza alla guida. Dietro ad un pannello trasparente sono presenti due sensori radar e una telecamera ad alta definizione. Il pod Lidar, primo passo verso la guida autonoma di massimo livello, è invece montato sopra il tetto in una posizione ottimale. Gli specchietti laterali convenzionali sono sostituiti da telecamere, che inviano le immagini ad uno schermo - collocato al posto dello specchio interno - assieme a quelle raccolte da una telecamera grandangolare montata sul retro dell’ auto.

L’interno di Precept è definito dalla sostenibilità con il ricorso a nuovi materiali che bilanciano il lusso con l’impatto ambientale. Gli elementi in composito a base di lino (forniti da Bcomp) per pannelli interni e schienali offrono un risparmio fino al 50% in peso e una riduzione fino all’80% dei rifiuti di plastica. I rivestimenti dei sedili sono tessuti in 3D che utilizzano filati ricavati da bottiglie di PET recuperate, mentre i cuscini e i poggiatesta sono realizzati in vinile di sughero riciclato. A loro volta i tappeti sono realizzati plastica che è ottenuta riciclando reti da pesca recuperate in mare. Un nuovo lusso premium che supera, dunque, le tradizionali applicazioni di pelle, legno e cromature.

«L’estetica di Precept - ha detto Maximilian Missoni, responsabile del design di Polestar - è radicata nella tecnologia all’avanguardia e non guarda indietro nel tempo a riferimenti storici e automobilistici. In Polestar vediamo la tecnologia come un fattore abilitante, uno strumento per risolvere i problemi della nostra società. E questo atteggiamento è stato tradotto in nuovi principi di progettazione. La combinazione di materiali sostenibili e sistemi intelligenti ad alta tecnologia apre un capitolo completamente nuovo nel design dei modelli di lusso e mostra dove sta andando Polestar ».

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Mercoledì 26 Febbraio 2020 - Ultimo aggiornamento: 14:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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