«Dopo l'incremento a doppia cifra di giugno (+15%), a luglio il mercato auto italiano rallenta la crescita (+4,7%) nonostante due giorni lavorativi in più rispetto a luglio 2023 (23 giorni contro 21)". Lo afferma Roberto Vavassori, presidente dell'Anfia. «Del resto, il buon risultato di giugno, in buona parte determinato dagli incentivi del nuovo ecobonus per le vetture a zero e a basse emissioni locali, era difficilmente replicabile. Secondo i dati del Mimit, la piattaforma ecobonus, accessibile dal 3 giugno, ha raccolto oltre 25.000 prenotazioni nella fascia emissiva 0-20 g/km di CO2 - che si sono poi tradotte in circa 13.000 immatricolazioni di auto Bev fino al 30 giugno - facendo esaurire in poche ore i fondi allocati per questa fascia. Si evidenzia, infatti, che la quota di mercato delle auto elettriche, salita all'8,4% a giugno, nel mese di luglio è del 3,4%".
«Mercato complessivamente positivo sull'onda degli incentivi statali operativi dagli inizi di giugno anche se con un tasso di crescita più contenuto rispetto al mese precedente, con l'elettrico in sostanziale parità e plug-in sempre in arretramento». Lo sottolinea Massimo Artusi, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. «Purtroppo, l'Ecobonus, anche nella versione recentemente rimodulata - osserva - non è in grado di spingere stabilmente le alimentazioni a bassissime emissioni e influire sul rinnovo del parco circolante più vetusto, con il risultato che dopo l'esaurimento flash delle risorse sulla fascia 0-20 g/km di CO2, gli ordini sono tornati in evidente affanno. Senza gli adeguati stimoli, questa tipologia di propulsori fatica ad affermarsi su larga scala sul nostro mercato e la debolezza del mercato dell'elettrico è acclarata anche a livello globale con una domanda inferiore alle previsioni che ha indotto molte case automobilistiche a ritoccare i propri volumi produttivi.
La prossima settimana - continua Artusi - è in programma il Tavolo Automotive convocato dal Ministro Adolfo Urso dopo quello di febbraio. Sarà l'occasione per esprimere la nostra posizione sul contesto generale delle politiche sulla transizione, sui risultati delle attuali politiche governative per l'automotive e sull'approccio che il governo deve portare avanti per il prossimo futuro, sia a livello nazionale che europeo, per sostenere imprese e cittadini, nell'ambito della transizione. Non mancheremo di ribadire la centralità dei concessionari per il buon funzionamento del mercato in termini di concorrenza e sicurezza e il peso in termini occupazionali e contributivi che garantiamo».