Una colonnina elettrica pubblica

Auto elettriche, rivedere rapidamente direttiva UE su infrastrutture e punti pubblici di carica nettamente insufficienti

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BRUXELLES - L’Associazione europea dei produttori di automobili (Acea) e Eurelectric sostengono l’obiettivo di finanziare 1 milione di punti di carica pubblici per le auto elettriche come proposto dalla Commissione europea. Tuttavia, rilevano che questo obiettivo faceva già parte del Green Deal europeo e che è insufficiente rispetto alle necessità. Secondo i calcoli della Commissione, entro il 2030 saranno necessari circa 2,8 milioni di punti di ricarica disponibili al pubblico, circa 15 volte più di quelli attualmente funzionanti in tutta l’Unione europea. Di qui la richiesta a Bruxelles di accelerare la revisione della direttiva sulle infrastrutture per i combustibili alternativi adottata nel 2014 perchè “non è in linea con lo sviluppo tecnico dei veicoli elettrici o delle tecnologie di ricarica e ha anche risentito della scarsa attuazione da parte degli Stati membri”.

Secondo Acea e Eurelectric la direttiva ue dovrebbe fondarsi su un approccio molto più ambizioso per la realizzazione di punti di ricarica e stazioni di rifornimento di idrogeno in tutta l’Unione europea. La diffusione dell’infrastruttura (in particolare attraverso il nucleo TEN-T e le reti globali e nelle aree urbane) dovrebbe essere in linea con i parametri di riferimento per i veicoli a zero e basse emissioni stabiliti dalla Ueper il 2025 e il 2030 e dovrebbe considerare le classi di potenza della ricarica punti e capacità di ricarica dei veicoli. I camion e gli autobus, ad esempio indicano le due associazioni, hanno esigenze diverse per le auto a causa della loro maggiore richiesta di potenza ed energia, nonchè di spazi specifici, parcheggi (per la ricarica notturna) e requisiti di accesso.

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Lunedì 31 Agosto 2020 - Ultimo aggiornamento: 04-09-2020 08:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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