CNH, scissione Iveco dal 2021 e 13 miliardi d'investimento. Elkann: «Restiamo azionisti»

CNH, scissione Iveco dal 2021 e 13 miliardi d'investimento. Elkann: «Restiamo azionisti»

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NEW YORK - Cnh Industrial vara un piano industriale ambizioso per il periodo 2020-2024 dal titolo eloquente ‘Transform 2 win’ (Cambiare per vincere), che prevede 13 miliardi di dollari di investimenti. Cuore del piano è la separazione, a partire dal 2021, delle attività dei veicoli commerciali Iveco e dei motori Fpt dal settore delle macchine agricole e costruzioni, operazione che interessa in Italia 17.500 lavoratori. Pieno sostegno da Exor, la holding della famiglia Agnelli: «Continueremo a essere azionista di riferimento di entrambe le società. Questa operazione è totalmente in linea con il nostro approccio di lungo termine, che consiste nell’aiutare il management a costruire grandi società, con visione e determinazione, a beneficio di tutti gli stakeholder», assicura il presidente John Elkann a Wall Street, proprio mentre dagli Usa arriva anche un’altra notizia per il gruppo Fca: non produrrà più dal 2020 la Fiat 500 berlina ed elettrica, che fabbricava in Messico soltanto per il mercato nordamericano.

Rimane la produzione di Mirafiori prevista dal 2020. Ma negli Usa è stata la giornata di Cnh. Il gruppo sarà diviso in due: le attività stradali (On Highway), in cui confluiranno Iveco, Iveco Bus e Heuliez Bus e le attività di motori, con un fatturato pro-forma di 13,1 miliardi di dollari, e le attività non stradali (Off Highway) che comprende macchine per l’agricoltura, macchine per le costruzioni e veicoli speciali, con fatturato pro-forma di 15,6 miliardi. La società che nascerà dallo spin off e di cui non si sa ancora il nome - l’assemblea degli azionisti per approvare la scissione è prevista nella seconda metà 2020 - sarà quella di attività stradali: come Cnh, sarà quotata a Milano e a Wall Street, avrà sede legale in Olanda e fiscale in Gran Bretagna. Il piano - presentato alla Borsa di New York dal ceo Hubert Muhlhauser con i principali manager del gruppo - prevede una crescita di tutti i comparti del gruppo con un tasso annuo del 5% di incremento del fatturato e un margine ebit delle attività industriali dell’8% entro il 2022.

Punto di forza sarà la decisa svolta verso il trasporto sostenibile, con propulsioni a basse e zero emissioni. Cnh, che a Piazza Affari chiude a -3,46%, si allea con la start up Nikola, con sede a Phoenix in Arizona, per la produzione di camion a idrogeno ed elettrici in Nord America e in Europa. Darà un supporto di 250 milioni di dollari, 100 cash e 150 in servizi e tecnologie, al nuovo round di investimenti di Nikola che punta a raccogliere un miliardo di dollari. A New York è stata anche annunciata l’acquisizione dell’australiana AgDna che ha una piattaforma digitale per la gestione delle aziende agricole. «Questo piano coraggioso porterà alla creazione di due leader globali nei rispettivi settori. Il consiglio di amministrazione sostiene con forza questa ambiziosa strategia», commenta la presidente Suzanne Heywood. «Stiamo imprimendo una direzione nuova ed eccitante alla nostra azienda con obiettivi ambiziosi ma raggiungibili per ciascun segmento e la riorganizzazione della nostra struttura societaria», sottolinea il ceo. Prudenti i sindacati, ai quali viene illustrato in collegamento streaming il piano: non mancano le potenzialità, ma serve un incontro per entrare in dettagli. Obiettivo salvaguardare lavoro e produzione.

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Martedì 3 Settembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 05-09-2019 12:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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