La gamma Dacia

Dacia, filosofia vincente: l’essenzialità è bellezza. Circolo virtuoso fra design e sostenibilità

di Patrizia Licata
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Ci sono design, tecnologia e sostenibilità nel nuovo corso di Dacia, il marchio romeno del Gruppo Renault che anche nel 2022 ha sbancato in Europa e in Italia con risultati di vendita sprintosi mentre il mercato è negativo. Nel nostro paese la crescita del 9,2% in un anno delle immatricolazioni di Dacia stacca di netto la cattiva prestazione del settore di riferimento, a -9,7%. Merito di una visione proiettata al futuro che Dacia sposa col rispetto del suo passato di brand che si ricorda per le auto robuste e al giusto prezzo. Adesso il costruttore definisce questa accessibilità “value for money” per sottolineare che il prezzo dei modelli Dacia (la berlina Sandero, il Suv Duster, il crossover Jogger, da quest’anno anche ibrido, e l’elettrica Spring) è sempre inferiore al prezzo dei modelli analoghi dei concorrenti, perché al cliente si offre tutto ciò che valorizza il suo investimento, ma senza fronzoli. Una filosofia dell’essenzialità che è anche cifra stilistica, spiega il direttore marketing e vendite globale Xavier Martinet (Svp, Dacia Brand, Marketing, Sales & Operations): «L’auto deve rispecchiare il nostro modo di essere, anche nella bellezza. E la bellezza per Dacia coincide con l’essenzialità».

Essenzialità delle linee e delle forme, che diventano (letteralmente) più leggere, perché “meno acciaio significa meno consumi”. Si crea così un circolo virtuoso tra design e sostenibilità ambientale, espresso anche nella scelta dei materiali, sempre più riciclati (si va verso il 20% del totale), e nella motorizzazione Dacia GPL bi-fuel ECO-G 100, che promette -11% di emissioni di CO₂, +10% prestazioni e -40% spesa di carburante rispetto ai modelli a benzina. Dacia oggi firma il 36% delle auto GPL vendute in Italia e il costruttore intende continuare a proporre questa motorizzazione. Certo, dipenderà anche dalle regole europee sull’Euro 7. Ma, mentre i politici pensano, le case devono decidere e investire e Dacia lo fa con un preciso obiettivo: soddisfare i clienti, che vogliono macchine ben equipaggiate, sicure, belle. In rampa di lancio c’è il nuovo Duster nel 2024; poi si aprirà un nuovo capitolo, con Dacia che intende aggredire il segmento C e lanciare in media almeno un nuovo modello all’anno, tra cui, nel 2025, l’attesa Bigster, il Suv con dimensioni extra large, progettato e costruito sulla piattaforma CMF che è condivisa con altri modelli sia Dacia che Renault e dà al costruttore romeno tecnologie e flessibilità di costo.

Difficile però mettere in cifre le previsioni di vendita del 2023. «L’ambizione è di continuare a crescere più della media del mercato, in Italia e in Europa», dice Martinet. Mentre portare sul mercato un altro modello full hybrid (dopo la versione hybrid 140 della Jogger) o un’altra full electric come la Spring non è prioritario, perché non è quello che chiedono i clienti. Sempreché l’Europa non indichi una strada obbligata. Anche la digitalizzazione del percorso di vendita sarà svolta nell’interesse del consumatore. “Vogliamo senz’altro parlare al cliente giovane, abituato a comprare online. Il nostro canale digitale è in crescita, con circa un terzo dei contatti registrati sul sito internet Dacia che poi si presentano in concessionaria. Ma l’auto non è come tutti gli altri prodotti. L’interazione con gli addetti alla vendita nelle concessionarie e i test drive sono irrinunciabili”, afferma Martinet. 

Dacia ha inaugurato il suo nuovo corso a giugno 2022 anche con un rinnovamento dell’immagine. Il logo è stato ridisegnato e ha ora le 5 lettere del nome in stile minimalista, mentre il nuovo emblema è rappresentato da una D e una C unite, simbolo del legame di fiducia tra la casa automobilistica e i suoi clienti. Martinet sottolinea che il 75% di chi compra una Dacia è già cliente Dacia. Del restante 25% qualcuno è cliente Renault? “Non c’è nessuna voglia di competere con la capogruppo”, puntualizza il direttore marketing del brand. “Siamo due marchi diversi e continueremo portare proposte diverse sul mercato, anche nel post-vendita”. E in fase di vendita le consegne delle auto acquistate diventeranno più veloci? “Le difficoltà nella distribuzione toccano tutti i costruttori perché c’è carenza di componenti. Ma il 2023 andrà meglio del 2022”, assicura Martinet.

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Domenica 16 Aprile 2023 - Ultimo aggiornamento: 17-04-2023 19:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA