
De Meo (Renault): «Abbiamo 3-5 anni per reagire a potenza sistema cinese. Noi aperti a collaborare, ma ci serve scala per competere»

Alpine, c'è profumo di casa. Il brand del gruppo Renault punta a ripetere il successo del 1979 quando impose la tecnologia turbo

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«Quest’anno sarà fondamentale. Abbiamo una finestra di 3-5 anni per reagire alla potenza del sistema cinese che ha sviluppato una strategia industriale». Lo ha detto l'amministratore delegato del gruppo Renault, Luca de Meo, in audizione davanti alla Commissione attività produttive della Camera. «Il Governo cinese, le autorità, i mercati vedono l'auto come una delle leve per la conquista del mondo. Non è sempre stato questo il caso in Europa», ha aggiunto de Meo.
«Per quello che ci riguarda, la risposta» alla domanda se c'è «disponibilità a collaborare, è sì». Lo ha proseguito de Meo. «Tant'è che io avevo sviluppato la piattaforma della Twingo e a un certo punto avevamo offerto ai vari costruttori e si era all'inizio per questa cosa qua ma per motivi loro interni non ha avuto luogo. Ma noi restiamo totalmente disponibili a fornire della tecnologia, voglio dire non è che la diamo gratis, è un deal che si fa, come eventualmente se dovessimo accedere alla tecnologia di qualcun altro dovremmo pagare, però a quel punto ti eviti tutti quegli investimenti iniziali e in particolare in certi segmenti per esempio in quello delle piccole vetture o dei piccoli veicoli commerciali secondo me fa molto senso perché normalmente sono dei grossi investimenti per dei margini e dei fatturati che sono limitati quindi ci sono dei punti di entrata in questa cosa qua ci sono altri punti di entrata che potrebbero essere una standardizzazione», ha spiegato de Meo.
«Ovviamente siamo aperti, la cosa importante per noi è fare delle robe che sono talmente competitive che gli altri si rendono conto di non poterlo fare allo stesso livello e quindi diventiamo attrattivi, questo è il nostro mestiere, il nostro mestiere è di dire ok, c'ho una soluzione tecnica che è imbattibile, se vuoi la possiamo monetizzare», ha specificato il manager, aggiungendo che «c'è anche un tema a livello europeo come la competizione, l'antitrust, la filosofia che sta dietro tutta la regolamentazione che non è che sempre permetta questo tipo di collaborazione, quindi credo che ci sia un dibattito anche in quell'ambito su far evolvere tutto il tema dell'antitrust per poter creare dei sistemi un pochino più grandi perché ci confrontiamo con dei giganti, cioè dagli Stati Uniti alla Cina ci confrontiamo con dei sistemi che hanno molta più scala di noi e abbiamo bisogno di costruire questa scala».