L'agenzia per la protezione ambientale americana, Epa, ha detto a Fca nel novembre 2015 di
sospettare che su alcune delle sue auto fossero installati
«dispostivi difettosi» per aggirare i test sulle emissioni
diesel. È quanto emerge da alcune email fra l'Epa e Fca, rese
note in base al Freedom of Information Act.
Le email «mostrano che Fca è stata impegnata con l'Epa
sulle emissioni diesel per un periodo prolungato e mostrano come
Fca ha preso seriamente i timori dell'Epa», afferma Fca in una
nota, sottolineando di continuare a lavorare con le autorità
americane per una soluzione in attesa della quale si
«difenderà con forza dalle accuse di aver deliberatamente
installato dispositivi per ingannare ai controlli sulle
emissioni». In una email del gennaio 2016 il responsabile
dell'Epa per i trasporti e la qualità dell'aria, Byron Bunker,
aveva scritto a Fca di essere «molto preoccupato per la
velocità lenta degli sforzi» dell'azienda per «capire le
elevate emissioni di monossido di azoto». All'email dell'Epa
aveva risposto Mike Dahl, responsabile della sicurezza dei
veicoli e del rispetto delle norme di Chrysler. Dahl aveva
assicurato che Fca stava lavorando in modo diligente e capiva i
timori dell'Epa.
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