La sede di Fca al Lingotto di Torino

Fca, domani l’ultimo piano Marchionne: strategia fino 2022. Titolo cresce ancora a 19,40 euro (+2,05%)

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TORINO - Tutto è pronto a Balocco: domani, davanti a più di 300 giornalisti e analisti finanziari, Sergio Marchionne svelerà le strategie di Fca fino al 2022. Alla vigilia del grande giorno arriva un segnale sull’impegno del gruppo nelle tecnologie della guida autonoma: viene esteso l’accordo con Waymo, divisione di Google incaricata dello sviluppo delle vetture senza pilota. Fca fornirà migliaia di van Chrysler Pacifica a Waymo per il lancio del suo servizio di taxi senza guidatore. Il piano è l’ultimo di Marchionne che già all’arrivo in Fca nel 2004 aveva scelto Balocco per illustrare i suoi obiettivi.

Nel 2019 il manager lascerà l’azienda e sarà quindi il suo successore - il nome non si conoscerà fino ad allora, ha assicurato il presidente John Elkann - a portarlo avanti. Fca si concentrerà - se le indiscrezioni saranno confermate - sulle auto di lusso, con Jeep, Alfa Romeo e Maserati protagoniste, mentre saranno ridimensionate le auto di massa e il brand Fiat. L’attenzione è anche sugli aspetti finanziari: dall’obiettivo di azzeramento del debito industriale ai target per il 2022, dallo spin off di Magneti Marelli all’ipotesi di costituzione di una divisione unica per Alfa Romeo e Maserati, che rimarrebbero due società distaccate, ma unite dal punto di vista dei report finanziari. Ipotesi, questa, che se confermata potrebbe essere un primo passo verso un futuro spin off dei due marchi del lusso.

A Piazza Affari il titolo Fca cresce ancora e chiude a 19,40 euro (+2,05%). Il marchio forte è Jeep che nel piano farà la parte del leone: dovrebbe raddoppiare le vendite nel 2022 rispetto a 1,4 milioni di unità del 2017, con un’espansione in Asia, Brasile ed Europa. Fiat dovrebbe lasciare Stati Uniti e Cina per concentrare l’attività in Europa e in Sud America. In Italia resterà la produzione della 500X a Melfi, mentre quella della Panda sarà spostata da Pomigliano in Polonia. Non sarà più prodotta la Punto, a 25 anni dal lancio e oltre 9 milioni di unità vendute, non è certo il futuro della Tipo realizzata in Turchia. Tutta la produzione italiana sarà concentrata sui modelli del lusso e sui suv. Marchionne dovrà dare anche risposte alla sfida dell’elettrificazione, il futuro degli stabilimenti che producono i motori diesel per le auto (Pratola Serra).

A Balocco - dove, oltre a Marchionne, prenderanno la parola soltanto il direttore finanziario Richard Palmer, il numero uno di Jeep Mike Manley e quello di Alfa e Maserati Timothy Kuniskis - sono stati invitati alcuni esponenti dei sindacati che in questi anni hanno firmato gli accordi con l’azienda. Non ci sarà la Fiom che è già sul piede di guerra perché considera «un disastro l’ipotesi di fare in Italia solo auto di lusso».

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Giovedì 31 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 01-06-2018 10:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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