Germania, a rischio 90.000 posti di lavoro nel settore auto entro il 2030
La crisi dell'industria automobilistica tedesca potrebbe costare fino al 2030 altri 90.000 posti di lavoro, 18.000 solo per la fine del 2025, dopo che dal 2019 ne sono stati tagliati 55.000. È quanto riporta uno studio dell'Institut der deutschen Wirtschaft (Iw) pubblicato oggi. Lo studio, che ha utilizzato dati delle case automobilistiche, afferma che nel 2014 in Germania sono state prodotte 5,6 milioni di automobili, nel 2024 erano poco meno di 4,1 milioni, ovvero il 27,4% in meno. Se nel 2021 la percentuale di occupati nel settore della produzione automobilistica era ancora pari al 3,6% dell'economia totale, nel 2025 sarà solo del 3,4%. Ma la situazione potrebbe essere anche peggiore: i posti di lavoro persi entro il 2030 potrebbero salire a 98.000, in ragione di alcune situazioni specifiche di aziende che stanno avviando la procedura di fallimento.
La situazione in Germania si presenta con profonde differenze regionali, con le regioni storiche dell'industria automobilistica particolarmente colpite, coem Dingolfing-Landau, Kassel e Wolfsburg. Le cause rimandano all'attuale incapacità delle aziende tedesche di imporsi nel settore dell'elettrico, che ha sensibilmente ridotto le quote di mercato in Cina. Inoltre, sta avendo un effetto anche la scelta di produrre direttamente nei mercati dove le automobili vengono vendute. «Attualmente vengono esportate dalla Germania 3,2 milioni di automobili, con un calo del 26,0% rispetto al 2014. Al contrario, nello stesso periodo la produzione estera dei costruttori tedeschi è aumentata a 10 milioni di automobili, con una crescita del 7,1. Ciò mette sotto pressione i fornitori automobilistici nazionali». La situazione è globalmente segnata da incertezza: la produzione automobilistica mondiale è ancora nettamente inferiore al picco raggiunto nel 2017, quando furono prodote 73,5 milioni di automobili, mentre nel 2024 sono state 67,7 milioni.




