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BERLINO – Come sempre Tesla, ma anche Alfa Romeo, Lotus e Rolls-Royce. In aprile, in Germania, il più grande mercato europeo dell'auto, il marchio americano, quello italiano, e i due britannici (una controllato dai cinesi di Geely e l'altro dai tedeschi di Bmw) sono cresciuti in tripla cifra. Rispettivamente +272%, +163%, +185% e +177%. Nel mese i volumi complessivi sono saliti del 12,6% con poco meno di 203.000 auto nuove consegnate: Tesla ha venduto 2.420 macchine (oltre 23.000 dall'inizio dell'anno), Alfa Romeo 576 (1.913), Lotus 37 (86) e Rolls-Royce 36 (118).
Quello con le insegne del Biscione è però il marchio cresciuto di più nel quadrimestre: +125%. Poi ci sono Man a +119% e Suzuki a +109% con il brand d'Oltremanica Mg di proprietà dei cinesi della Saic di poco fuori dal podio (+105% con quasi 5.000 auto commercializzate da inizio anno). Con il 18,8% di quota tra gennaio e aprile, Volkswagen (+15,2%, una crescita doppia a quella del mercato i cui volumi sono aumentati del 7,9%, 870.000 registrazioni) resta il numero uno fra i costruttori seguito da Mercedes con il 10,6% (+24,5%).
Ancora una volta sono state le auto aziendali (+17,8%) a sostenere le vendite con una incidenza superiore al 67%. Come in Italia (+2,9%) sono aumentate le emissioni medie di Co2 delle flotta di nuova immatricolazione, passate a 123,3 g/km (+0,7%), praticamente lo stesso livello del Belpaese (123), dove però le elettriche pure valgono appena il 3,2% dei volumi, contro il 14,7% della Germania (29.740 unità, pari ad una crescita del 34%). Il dato tedesco è “drogato” dagli incentivi, in vigore solo fino a settembre per le aziendali: poi solo per i privati. E conferma anche il ritardo del mercato dell'Italia, dove si vendono vetture più compatte e meno potenti con un forte sbilanciamento sui motori endotermici.
Lo scorso mese in Germania il 55,5% delle auto targate montava unità convenzionali: il 37,7% a benzina (+17,7%) e il 17,8% a gasolio (+2,4%). Le ibride commercializzate lo scorso mese sono state 59.468, oltre il 30% del totale, ma con una crescita inferiore a quella media del mercato, il 4,7%. Le più penalizzate sono state le plug-in, la cui penetrazione è stata inferiore al 6%: -45,7%. La ritrovata disponibilità di prodotto, insomma, premia anche i modelli più tradizionali, perché anche in Germania in molti faticano ad arrivare a fine mese.