Rowland (Nissan) e la vittoria a Misano sfumata di un soffio: «Molto frustrante, ma continuerò a lottare con ancora più energia»
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Misano, riscossa Porsche nel 2° EPrix: trionfo Wehrlein, che torna in testa al mondiale. Rowland (Nissan) si ferma a pochi metri dal traguardo
BARCELLONA - Il Gruppo Great Wall potrebbe diventare il primo costruttore cinese a disporre rapidamente di uno stabilimento di produzione sul territorio europeo. Questo se dovessero avere successo le trattative per l’acquisizione dell’impianto della Nissan a Barcellona, noto come ‘Zona Franca’ da parte del colosso cinese che si appresta a debuttare commercialmente in Germania questo autunno con il modello V71 del brand Wey. Le attività della Nissan a Barcellona cesseranno definitivamente il prossimo dicembre ed è probabile che l’annuncio di un accordo arrivi prima di quella scadenza. La storia di questo vasto impianto (51,7 ettari) risale a quasi 100 anni fa, cioè a quando nel 1923 la Ford trasferì a Barcellona la linea di costruzione nata nel 1919 a Cadice.
Nazionalizzata dopo la Guerra Civile, la fabbrica di Zona Franca passò nelle mani di Motor Ibérica, che nel 1976 vi spostò la produzione di modelli agricoli, commerciali e industriali con il marchio Ebro. Nel 1979, a sua volta la Ebro - stabilimento compreso - venne acquisita da Nissan. Le trattative, confermate dal Ministero dell’economia spagnolo e dal Governo regionale catalano, fanno seguito a quelle avviate con il gruppo Punch (lo stesso cha ha acquisito a Torino la GM Powertrain) che ha messo sul piatto investimenti per di 650 milioni di euro e con il consorzio costituito da QEV Technologies, BTech e Ronn Motor Group e che prevede un budget di 1.000 milioni.
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