
Melfi fabbrica globale. Parte la produzione della DS N°8 che precede la Jeep Compass e la Lancia Gamma
Prevedere il futuro non è possibile, ma nella difficile situazione dell’industria automobilistica è in atto qualcosa d’importante, che potrebbe aprire scenari nuovi, tutti da scoprire, partendo da Sud. Ovvero da Melfi, cuore industriale della piccola Lucania, dove nel lontano 1993 la Fiat aprì uno stabilimento di assoluta avanguardia, destinato a produrre auto che hanno scritto la storia come la Punto e la Lancia Ypsilon e, negli anni successivi (era Marchionne) ha avviato la produzione della prima Jeep prodotta al di fuori degli USA (la Renegade, poi seguita dalla Compass).
Fu l’inizio di un cambio di paradigma che oggi, sia pure nel cuore di una fase di transizione dell’industria automobilistica mondiale, sembra proporsi come nuovo punto di partenza per una svolta epocale. A Melfi, infatti, il gruppo Stellantis ha appena avviato la produzione della DS N°8, innovativa auto elettrica francese d’alta gamma che sull’unica gigantesca linea di montaggio della fabbrica lucana verrà affiancata entro un anno dalla Jeep Compass e dalla Lancia Gamma e, in seguito, da altri modelli per un totale di 7 auto “made in Sud”. A ben pensarci la piccola Melfi diventa dunque il riferimento di due continenti, producendo auto americane, francesi e italiane. Chi l’avrebbe mai detto. Con ogni probabilità saranno le Jeep di nuova generazione ad assegnare un ruolo trainante alla fabbrica, che al momento non gira a pieno regime: si producono 170 auto al giorno, contro le oltre mille dei tempi d’oro, e la forza lavoro s’è ridotta da 7.000 a 5.000 unità, con ricorso frequente alla cassa integrazione.
Ma intanto in azienda, tra gli operai (circa l’80% lucani, il resto pugliesi e campani) sembra che si respiri “aria nuova” grazie alla decisione di avviare qui la produzione della DS N°8, elettrica francese di grande charme e grandi ambizioni che nasce sulla piattaforma multi-energia STLA Medium, quella utilizzata inizialmente per le Peugeot 3008 e 5008, poi sfruttata anche da Opel per la Grandland, e destinata, entro un anno, alla futura Lancia Gamma. Di certo si sa, sin da ora, che se la DS N°8 sarà solo elettrica, le altre vetture saranno anche ibride e avranno il compito di riportare Melfi a produrre almeno 200.000 auto l’anno. Il primo piccolo ma significativo passo di quest’impresa titanica lo hanno voluto, dunque, i francesi di DS, assegnando a Melfi la produzione della loro nuova auto elettrica. Una produzione limitata, per ora, a 10 unità al giorno, e che non è comunque destinata a grandi numeri, visto il rango del modello.
Tuttavia si tratta di un’operazione importante, in quanto la N°8 è, come detto, la prima di 7 nuove auto che saranno realizzate in questa fabbrica, in linea con il Piano per l’Italia con cui il presidente di Stellantis John Elkann ha confermato l’impegno verso la filiera produttiva italiana anche in termini di stabilità occupazionale e investimenti in innovazione e formazione. Importante anche per la filiazione italiana di DS, che in occasione del vernissage a Melfi è stata rappresentata dalla responsabile del marketing Alessandra Mariani, la quale ha condiviso con i vertici della fabbrica (rappresentata dal responsabile delle risorse umane Giuseppe Messinese) il claim del lancio “Eleganza francese e orgoglio italiano”. «È la prima volta che un’auto francese viene prodotta a Melfi e per noi è un grandissimo orgoglio» ha tenuto a dire la manager della filiazione italiana di questo marchio transalpino nato appena 11 anni fa da una costola della Citroën con l’obiettivo di conquistare la parte alta del mercato. Al momento, come detto, la produzione della DS N°8 è limitata a non più di 10 unità al giorno, ma una visita agli impianti aggiornati di Melfi rende chiara l’idea di un potenziale tutto da scoprire e, soprattutto, di un’innovazione ispirata dalla volontà di adeguarsi all’elettrificazione.
Basti dire che già da un anno e mezzo la fabbrica è attrezzata per l’assemblaggio dei pacchi batterie montati sulle DS (le celle arrivano da un fornitore esterno e vengono inserite in strutture portanti prodotte internamente), mentre sulla medesima linea di montaggio operai e robot si muovono in sincronia, monitorati da un sistema informatico che sorveglia l’avanzamento degli assemblaggi dedicati alla DS, oltre che alle Jeep Compass ibride (non più le Renegade) e alle ultime Fiat 500 X, prossime all’uscita di produzione. La linea opera su un solo turno di 8 ore (con 30 minuti per pausa pranzo e tre pause di 10 minuti), mentre lastratura e verniciatura operano su due turni. 170 le auto prodotte ogni giorno, ma il potenziale è quasi 3 volte superiore. Insomma, in casa Stellantis, per ora, ci si “allena” alla possibile crescita e alla riconversione sul full electric in vista di un possibile rilancio della produzione legato alla prevedibile crescita dell’elettrico.