Un parco auto

Mercato auto, la Germania limita i danni: -37,7% in marzo

di Mattia Eccheli
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FLENSBURG – La Germania dell'auto ha limitato le “perdite”: nel mese di marzo le nuove immatricolazioni hanno subito una flessione decisamente più contenuta rispetto a quelle di Italia (86%), Francia (72%) e Spagna (69%). La contrazione dei volumi è stata “solo” del 37,7%. Nel trimestre il calo delle vendite è stato nell'ordine del 20%. Lo scorso mese sono state targate 215.119 vetture nuove, quasi 701.500 dall'inizio dell'anno.

Il sistema federale che consente ad ogni Land di decidere autonomamente, le ancora limitate (rispetto all'Italia) restrizioni agli spostamenti e la posticipata chiusura di molte attività ha contenuto la flessione, comunque pesante. Che ha riguardato anche la produzione, i cui dati sono in linea con quelli del mercato. La Vda, l'associazione dei costruttori, ha reso noto che in marzo è scesa del 37% a 287.900 unità, e nel trimestre del 20%. L'80% della produzione è destinato all'export, che ha perso il 32% nel mese ed il 21% dall'inizio dell'anno.

Il calo maggiore (39,6%) è stato contabilizzato per le vetture aziendali, che in Germania, dove il trattamento fiscale è decisamente più favorevole rispetto all'Italia, valgono il 62% del mercato. Le vendite a private sono scese “solo” del 34,4%. Il solo segmento che ha guadagnato terreno è stato quello dei caravan, in cui Fiat Professional è market leader grazie al pluripremiato Ducato. I volumi dei Suv sono scesi del 37,5%. Le vendite di auto a gasolio sono scese al 31,6%, in calo di quasi un punto percentuale a confronto dello stesso mese del 2019.

Tra i marchi di volume, in marzo ce n'è stato uno, Subaru, che è riuscito a crescere: +1,6%, anche se con con appena 522 macchine, pari allo 0,2% di quota. Da inizio anno, invece, cinque costruttori sono ancora ampiamente positivi: Lexus (+50%, in marzo ha ceduto meno del 3% con 276 consegne), Ds (+13%), Jaguar (+4,7%), Porsche (+3,5%) e Seat (+3,1%). Il market leader resta Volkswagen (18,9% di penetrazione nel mese), che ha dovuto contabilizzare una flessione del 35%.

Il marchio più penalizzato in marzo è stato smart (-84,4%, -87% dall'inizio dell'anno), sul cui andamento il coronavirus incide solo in parte, visto che Daimler ha optato per la conversione elettrica del brand. I volumi di Alfa Romeo, il costruttore straniero che ha perso di più, sono scesi del 63%, anche se nel trimestre il calo è del 33%. Importante il risultato di Tesla che con 2.263 immatricolazioni ha ceduto in marzo il 4,4% con una quota di mercato dell'1,1%, più del doppio di quella contabilizzata dall'inizio dell'anno (0,5%).

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Sabato 4 Aprile 2020 - Ultimo aggiornamento: 07-04-2020 17:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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