STOCCARDA - «La destinazione sono le zero emissioni». Ola Källenius, il manager svedese che guida il gruppo Mercedes-Benz, lo dice subito. Circa i tempi non ha certezze, ma l'obiettivo non è in discussione. Il Ceo ne parla a Untertürkheim, il quartier generale della casa con la Stella, dove sono occupati 23.000 dei 116.000 addetti tedeschi e dove è stato inaugurato il nuovo eCampus,il nuovo reparto che si occuperà dello sviluppo, della produzione sperimentale e del collaudo di celle per le batterie per i futuri veicoli elettrici. Markus Schäfer, il numero uno della divisione R&D, conferma che da una parte si lavora alla riduzione dei costi (il 30% in meno), dall'altra all'aumento delle prestazioni.
A pochi metri dallo stadio dove la Germania è appena stata eliminata dall'Europeo di calcio, metafore e similitudini si sprecano. Källenius dice di aver apprezzato la determinazione della squadra e l'abitudine del commissario tecnico Julian Nagelsmann di proporre un motto per ogni gara in un paese in cui ci sono almeno 83 milioni di allenatori della nazionale e altrettanti ministri dell'economia (alla cerimonia di inaugurazione c'è proprio il vice cancelliere con quella delega, il Verde Robert Habeck). «Sfruttare le opportunità e competere per vincere», è lo slogan proposto dal capo di Mercedes, che ricorda come nel 2039 il costruttore voglia annullare l'impronta carbonica della propria flotta di nuova immatricolazione. «La nostra strategia non cambia – garantisce – e anche se i clienti sono più tiepidi nei confronti della mobilità elettrica, noi puntiamo alla emissioni zero e nel frattempo continueremo a offrire motori convenzionali altamente efficienti per ogni esigenza». Sollecita anche la stessa mentalità che attribuisce a Lewis Hamilton, tornato a vincere in Formula 1 a due anni e mezzo dall'ultima volta, la «can do» (si può fare).
Il vice cancelliere Habeck non si lascia sfuggire l'assist e incoraggia a non sentirsi già battuti. Poi, come aveva già fatto il capo del governo Olaf Scholz parlando in occasione dei 125 anni di produzione di auto di Opel, sottolinea l'importanza di tenere aperti i mercati: «Gli ostacoli sono sbagliati – ricorda – per l'industria, per la Germania e anche per i consumatori. Tutto diventa più caro». Sottoscrive la conferma dell'impegno di Mercedes-benz sull'elettrificazione perché «gli altri non tentennano», anche perché beneficiano di sostegni pubblici che il Paese e l'Europa non si possono permettere. Poiché per i nuovi prodotti deve esserci una richiesta da parte del mercato, Habeck ricorda che le autonomie sono già cresciute e che l'infrastruttura di ricarica si sta ampliando e aggiunge che il governo ha già varato un provvedimento per aumentare le deduzioni (per le aziende) per l'acquisto di veicoli elettrici. La norma entrerà in vigore con effetto retroattivo dall'1 luglio e sarà valida fino al 2028.
Dopo che lo scorso anno sono state completate 2,3 milioni di ore di formazione per il personale, la casa con la Stella ha anticipato investimenti in ricerca e sviluppo per 14 miliardi di euro per il 2024, dei quali «una parte significativa sarà destinata allo sviluppo di batterie e sistemi di propulsione elettrica». Sul solo sito di Untertürkheim verranno dirottati centinaia di milioni di euro. Il nuovo eCampus avrà una superficie di 30.000 mq (su un totale di 700.000 mq dell'intero sito): i primi 10.000 sono stati inaugurati ufficialmente da Källenius, Habeck, dal governatore del Baden-Württemberg Winfried Kretschmann e dal sindaco di Stoccarda Franck Nopper. Gli altri 20.000 verranno aperti entro la fine dell'anno. In ballo ci sono la ricerca e lo sviluppo di celle di diversi tipi (da quelle con anodi ad alto contenuto di silicio fino a quella allo stato solido) e con diverse soluzioni chimiche. Musica per le orecchie del primo cittadino, che vuole non solo che «Stoccarda sia la città dei primi che hanno fabbricato auto, ma anche dei migliori» e che riserva una stoccata ai Verdi. «Siamo contrari alla de-industrializzazione e anche alla de-automobilizzazione», ossia la contestazione che il suo partito, la Cdu, l'unione cristiano democratica, all'opposizione a livello federale, ma al governo a livello regionale, muove al movimento ambientalista.