Benzina e carburanti alle stelle in tutta Italia. Tranne a Livigno, comune in provincia di Sondrio dove la verde il 10 marzo costa solo 1,36 al litro e il diesel 1,25 euro. Come è possibile? La piccola località sciistica lombarda costituisce una zona extra-doganale, in cui non si pagano né Iva né accise, che gonfiano il prezzo dei carburanti nel resto del paese e che proprio in questi giorni sono oggetto di un acceso dibattito.
Livigno, comune extradoganale per motivi storici
La free-tax-area viene da lontano: storicamente il comune di Livigno ha difeso questo privilegio, sancito per legge nel Regno d'Italia nel 1910.
Il governo ipotizza un taglio dell'Iva sui carburanti
Le foto dei distributori di Livigno riaccendono il dibattito su tasse e accise nei giorni in cui in tutti i distributori tricolori la verde sfonda il tetto dei 2 euro (sia al self che al servito). E mentre intere categorie di lavoratori incrociano le braccia contro il caro carburanti (pescatori questa settimana, camionisti la prossima) il governo ha annunciato che sta lavorando sulle misure di sostegno. Sul tavolo sarebbe un taglio momentaneo e parziale dell'Iva, ma di eliminare le accise non si parla. Eppure queste ultime - ben 19, introdotte per esigenze straordinarie come la crisi di Suez e la guerra in Etiopia - pesano per quasi il 60% nel prezzo della benzina. A ricordarcelo, oltre alle note informative dell'Osservatorio Carburanti del Mise, ci sono le foto, più immediate e ormai virali sui social, dei distributori di Livigno.