
Noleggio auto, il lungo termine sostiene il mercato. Aumenta la durata dei contratti e “riparte” il canale privati
«Navigare nella nebbia»: per definire una situazione poco incoraggiante bastano queste parole, le prime del titolo attribuito all’edizione 2025 dell’analisi che Aniasa, l’Associazione confindustriale nella quale si riconoscono le aziende dell’autonoleggio, dedica ogni anno allo stato di salute e alle prospettive del mercato automobilistico.
A togliere definitivamente ogni dubbio anche a coloro che vedono il bicchiere sempre mezzo pieno, provvede la seconda e conclusiva parte («Il futuro incerto dell’automotive») del titolo della ricerca affidata, come sempre, alle competenze della società di consulenza Bain & Company che ha disegnato un quadro tutt’altro che roseo, partendo dalla considerazione che dopo un lungo periodo di crescita continua (+3,3% annuo tra il 2001 e il 2017, al traino sopratutto della locomotiva cinese), il rallentamento delle vendite globali favorito dalla pandemia ha segnato la fine di un’epoca.
Le aspettative sono radicalmente cambiate, innescando previsioni che fino al 2030 parlano di stagnazione cinese e di declino compreso tra -0,4% e -1,2% dei mercati maturi come Europa, Nord America, Giappone e Corea, alla cui retromarcia potrà contrapporsi l’espansione di nuove aree come il Sud America e l’Asia Meridionale.
In un panorama denso di incognite, l’Italia affida le poche notazioni positive al mondo del noleggio, sopratutto quello a lungo termine che, come ha spiegato il presidente dell’Aniasa Alberto Viano, ha archiviato il 2024 sfiorando gli 1,3 milioni di veicoli in flotta (in crescita rispetto all’anno precedente del 6% e di 76.000 unità) e i 12,5 miliardi di fatturato complessivo, compreso quello imputabile alla rivendita dell’usato.
Nel corso dell’anno si sono registrate diverse tendenze, a cominciare dal diffuso aumento della durata dei contratti, ormai arrivati a superare i 36 mesi nell’80% dei casi), e la “ripartenza” del canale privati i cui contratti sono aumentati del 3% rispetto all’anno precedente. Una tendenza confermata nel primo trimestre 2025, che nel caso del lungo termine ha visto aumentare le immatricolazioni dell11,5%, il giro d’affari del 10% e la consistenza della flotta del +4,7%.
Leggermente diversa la situazione del breve termine, che ha chiuso il 2024 con numeri positivi (giro d’affari +5% a 1,5 miliardi di euro, noleggi +10% a quota 4,7 milioni, 38 milioni di giornate di noleggio, flotta cresciuta del 2,3% a 140.000 unità), ma anche con un clima competitivo molto accentuato, che ha determinato la riduzione (-1,5%) nei prezzi di noleggio giornalieri e ha trovato espressione nell’aumento del numero degli operatori, soprattutto a livello locale, non sempre provvisti dell’esperienza necessaria per soddisfare compiutamente le aspettative dei clienti. Analogo per l’andamento del breve termine l’inizio del nuovo anno che nei primi tre mesi ha beneficiato da un lato lo sviluppo del fatturato (+6,4%) e dei noleggi (+0.8%), ma dall’altro ha assistito una riduzione del 3,5% dei giorni di noleggio, della consistenza delle flotte (-5,5%) e del calo delle immatricolazioni, che si sono ridotte del 2,7%.
Nel suo intervento il presidente Viano ha sottolineato anche il momento critico del car sharing, che nel 2024 ha archiviato 4,2 milioni di noleggi rispetto ai 5 milioni dell’anno precedente e addirittura ai 10 milioni del 2019. La flotta si è ridotta a 3.300 unità, all’80% concentrate a Milano e Roma, per metà mediamente non disponibili a causa di furti e danneggiamenti abituali per questa tipologia di vetture.