Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli

Pirelli, partenza sprint in Borsa poi frena, occhi su dazi e socio cinese. Tronchetti: con Sinochem "trattative costruttive"

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Pirelli trova il rimbalzo dopo le pesanti perdite dei giorni precedenti innescate dai dazi americani, che per l’auto valgono il 25% (dal 3 aprile). Tuttavia, dopo una partenza sprint, il titolo rallenta - in scia al peggioramento del Ftse Mib (-0,5%) - e si muove sulla parità a 4,8 euro, sui minimi da novembre scorso. Oltre ad affrontare la guerra dei dazi, il gruppo della Bicocca deve trovare una soluzione al nodo di governance per evitare impatti sul mercato Usa che potrebbe generare la presenza del socio cinese Sinochem. Segnali incoraggianti arrivano dalle parole di Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli: "stiamo lavorando in modo costruttivo, abbiamo proposto soluzioni market friendly. Troveremo un modo, nell’interesse di Pirelli, per adeguarci alle leggi americane", ha detto Tronchetti in un’intervista a Repubblica, evidenziando che il mercato americano “è troppo importante per non poter giocare ad armi pari con i nostri competitor".

Tronchetti Provera spiega che in alcuni Stati americani (come Alabama e Virginia) sono state sollevate riserve sulla presenza di Sinochem che attualmente detiene il 37% del gruppo degli pneumatici davanti a Camfin (26,4%). “Adesso stiamo trattando con la Georgia, dove già abbiamo il nostro stabilimento e anche in questo caso vengono sollevate riserve», spiega Tronchetti, che da tempo (più di un anno, quindi prima dei dazi) tratta con gli americani per aumentare la capacità produttiva nel paese. "Dobbiamo stare con gli Usa, ma anche con la Cina”, dice Tronchetti, ricordando che quest’anno Pirelli compie 20 anni nel paese asiatico.

Sarà quindi occasione per festeggiare la presenza del gruppo, dal 2005, nella provincia dello Shangdon. “Dobbiamo stare nel mondo, come abbiamo sempre fatto, per il bene di tutti gli stakeholder. Abbiamo un vantaggio perché ormai da decenni attiviamo una politica “local for local”: la produzione che facciamo in Cina è prevalentemente per la Cina, quella che facciamo in Brasile principalmente per il Brasile, e così via”.

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martedì 8 aprile 2025 - Ultimo aggiornamento: 13:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA