Renault, nuovo software center di Ampere inaugurato a Nizza. Accelererà sviluppo del Software Defined Vehicle (SDV)
Renault, la tecnologia affascinante. Svelata la “4” che si affianca alla “5”: come far rivivere la tradizione con la mobilità elettrica
Renault, la tecnologia affascinante. Svelata la “4” che si affianca alla “5”: come far rivivere la tradizione con la mobilità elettrica
PARIGI - Renault chiude il 2022 in rosso, a causa della chiusura delle attività in Russia, ma con prospettive positive per il 2023. Lo scorso anno il risultato netto è stato negativo per 700 milioni di euro (con un utile di 1,62 miliardi per le attività portate avanti e una perdita di 2,32 miliardi per le attività cessate) e il risultato netto di pertinenza del gruppo è stato pari a -338 milioni. Il fatturato è tuttavia salito dell’11,4% a 46,4 miliardi e il margine operativo si è portato al 5,6% dei ricavi, rispetto a una prospettiva finanziaria di oltre il 5%, con un aumento di 1,4 miliardi di euro rispetto al 2021.
La previsione è di arrivare quest’anno al 6%. Con il ritorno a una posizione netta finanziaria positiva di 549 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (in miglioramento di 1,6 miliardi di euro rispetto al 2021), Renault è tornata anche a proporre il pagamento di un dividendo per la prima volta dal 2019, pari a 0,25 euro per azione. «Il 2022 ha più che mantenuto le sue promesse: con risultati che hanno superato gli obiettivi iniziali e le aspettative del mercato, concludiamo la fase “Resurrection” con tre anni di anticipo - ha commentato l’amministratore delegato Luca De Meo.- Questa performance rispecchia tutta l’energia e l’impegno dei team del gruppo Renault, sebbene abbiamo dovuto far fronte ai forti venti contrari della cessione dell’attività in Russia, della crisi dei semiconduttori e dell’inflazione dei costi. I principi fondamentali del gruppo sono stati risanati a fondo e non torneremo indietro. Lo dimostrano le prospettive finanziarie del 2023 e il ripristino dei dividendi. Inoltre, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di ridurre del 25% la carbon footprint nel mondo dal 2010».