De Meo (Acea): «Cinesi avanti di una generazione sull'elettrico. Vantaggio europeo venuto meno, cambiamento mai visto in 100 anni»
Da Stellantis a Renault, ma anche VW e Ford oltre ai coreani: ora tutti scommettono forte sui furgoni elettrici
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MONACO - La pandemia e la crisi dei microprocessori «avranno come conseguenza nei prossimi anni un nuovo assetto della filiera delle forniture nell’industria dell’automobile. E questo potrebbe agevolare l’Italia rispetto alle aziende asiatiche». Lo ha detto oggi a Monaco di Baviera, a margine della conferenza di presentazione della nuova Mégane E-Tech elettrica, il Ceo del gruppo Renault Luca de Meo. «In Renault - ha precisato - stiamo guardando proprio adesso all’Italia per andare a cercare nuovi fornitori. Vogliamo completare una mappatura delle opportunità». Ricordando che a capo degli acquisti dell’alleanza «adesso c’è l’italiano Gianluca de Ficchy», de Meo ha detto di aver incontrato il presidente di Anfia (l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) Paolo Scudieri proprio per esplorare progetti con le aziende automotive italiane. De Meo vede opportunità da queste evoluzioni nelle forniture: «oggi il 20% del valore medio di un’auto è tedesco, quello italiano arriva al 5%. C’è spazio per salire».
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