l avvio dei servizi di Zity, braccio di Mobilize operativo appunto nel car sharing, che sbarca nel capoluogo lombardo con una flotta di 450 Spring, la city car elettrica Dacia

Renault in pole position nella corsa verso la nuova mobilità. Clotide Delbos, Ceo del nuovo brand Mobilize, illustra la mission del marchio

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

Dalle parole ai fatti. Se il passaggio – in cui tutti i costruttori si dicono impegnati – dal ruolo di “semplici” produttori di automobili a fornitori di servizi di mobilità a 360 gradi fosse una gara di Formula 1, potremmo dire che in pole position c’è la Renault. Il gruppo francese guidato da Luca De Meo, infatti, è già in pista con il marchio Mobilize, nato nel 2021 in concomitanza con la presentazione del piano strategico «Renaulution» e dedicato alla gestione tutte le funzioni legate al nuovo mondo dell’auto, nell’ottica della migrazione verso la propulsione elettrica e la progressiva sostituzione del tradizionale concetto di proprietà con quello di utilizzo del veicolo.

È stata Clotide Delbos, Ceo del nuovo brand (nonché direttore generale aggiunto del gruppo e presidente del Consiglio d’Amministrazione della finanziaria captive Rci Banque Sa), a illustrare a Milano la mission del nuovo marchio il cui obiettivo con orizzonte 2030 è di arrivare a rappresentare il 20% del bilancio Renault, mettendo i clienti in condizione di migliorare il rapporto tra l’uso del mezzo e il suo costo totale di esercizio.

È il principio del Vaas (Vehicle as a service) che «mettiamo in pratica – dice la top manager – pensando ai servizi (finanziamenti, assicurazioni, servizi legati all’energia, pagamenti, manutenzione, riparazione e ricondizionamento dell’usato) prima di ancora di costruire il veicolo». Perché Mobilize si avvale anche della competenza produttiva che Renault ha acquisito in 120 anni di storia per realizzare veicoli progettati e fabbricati sui misura per soddisfare le esigenze di una specifica clientela, che si tratti di privati, operatori del trasporto nell’ultimo miglio o professionisti della mobilità come tassisti o Ncc.

A questa categoria si rivolge per esempio la Limo, prima vettura del brand prodotta in collaborazione con la cinese Jiangling. Si tratta di una berlina elettrica lunga 4,67 metri, con 450 km di autonomia e tutti i dispositivi utili per rendere più facile e gestibile la mobilità condivisa. Non si può comprare, ma solo noleggiare con formule studiate su misura per i diversi tipi di potenziali clienti. Al debutto, avvenuto al Salone di Monaco del 2021, le facevano compagnia la Duo e la Bento, microcar a batteria lunghe 2,4 metri destinate a impieghi specifici: la prima ha 2 posti («perché nel car sharing urbano – ricorda Clotide Delbos – la tasso di utilizzo medio è di 1,2 persone per corsa»») mentre la seconda è un veicolo professionale monoposto con un vano di carico di un metro cubo.

A proposito del car sharing, la manager francese ha approfittato dell’occasione milanese per annunciare l’avvio dei servizi di Zity, “braccio” di Mobilize operativo appunto nel car sharing, che sbarca nel capoluogo lombardo con una flotta di 450 Spring, la city car elettrica Dacia che promette tariffe contenute (0,23 euro/min al lancio, 0,29 da novembre), oltre all’inedita possibilità pagare solo 0,12 euro al minuto in caso di stand by, magari quando la vettura è ferma per consentire all’utilizzatore di fare la spesa al supermercato.

Nata in Spagna, questa formula non vuole contribuire solo alla sostenibilità, ma anche alla sicurezza grazie alla connettività che permette di raccogliere una marea di dati, valutando i comportamenti dei guidatori e intervenendo se del caso con i più indisciplinati. Una soluzione che a Madrid – ha ricordato il Ceo Javier Mateos – ha consentito di abbattere del 36% il tasso di incidenti che hanno visto coinvolta la flotta Zity.

  • condividi l'articolo
Venerdì 24 Giugno 2022 - Ultimo aggiornamento: 10:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti