A noi interessa Stellantis come produttore, non come venditore, poi ciascuno può fare anche più mestieri». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine di una serie di incontri a Palazzo Piacentini sul settore dei carburanti e dell'aerospazio, rispondendo a una domanda sull'annuncio fatto ieri da Stellantis, che inizierà a vendere in Europa le auto elettriche prodotte dalla cinese Leapmotor. «A noi interessa Stellantis come produttore e abbiamo messo in campo tutti gli strumenti per rendere possibile la produzione di auto nel nostro paese.
Ovviamente siamo consapevoli, come lo è anche Stellantis, che non basta un unico produttore per soddisfare le esigenze di un mercato come quello italiano che ha un differenziale tra auto prodotte e auto immatricolate che non esiste in nessun altra parte d’Europa», ha continuato Urso, ricordando che in Italia si producono circa «450mila auto» quando se ne immatricolano circa 1,5 milioni. «Siamo consapevoli che è necessario allargare la gamma dei modelli di Stellantis, io mi riferisco soprattutto ai modelli più appetibili nel nostro paese in questa fase e quindi i modelli per esempio delle utilitarie ibride a cui peraltro abbiamo dato un piano incentivi molto importante e significativo che riguarda ovviamente anche l’elettrico», ha ribadito Urso, sottolineando che «Stellantis è e resterà negli anni futuri il principale» produttore in Italia di auto, tuttavia l'obiettivo è portare in Italia anche altri produttori «per aumentar la produzione interna e soddisfare le esigenze del mercato interno ed europeo».
Dopo la decisione degli Stati Uniti sui dazi sulle auto cinesi, anche l'Europa dovrà muoversi di conseguenza. Ne è convinto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. «È ovvio che chiunque possa vendere in Italia prodotti realizzati in altri continenti rispettando le regole quindi in piena trasparenza con i consumatori ma credo che stia cambiando la politica globale. Il fatto che l’amministrazione Biden abbia quadruplicato i dazi sulle auto elettriche cinesi portandoli al 102,5% significa che inevitabilmente anche l’Europa dovrà avviarsi su questa strada, altrimenti la sovrapproduzione asiatica che non potrà più essere andare sul mercato nordamericano si rivolgerà magari con dumping al mercato europeo e noi ovviamente non possiamo rimanere schiacciati tra Cina e Stati Uniti», ha affermato Urso, a margine di una serie di incontri a Palazzo Piacentini sul settore dei carburanti e dell'aerospazio. «L’Europa deve passare da una politica meramente rivolta alla sollecitazione dei consumi a una politica che vede come prioritaria la produzione», ha aggiunto Urso.
«Se l’Europa fino a poco tempo fa era rivolta soltanto l’elettrico, l’Europa nei prossimi mesi sarà rivolta sicuramente alla sopravvivenza dell’endotermico ovviamente sostenibile». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine di una serie di incontri a Palazzo Piacentini sul settore dei carburanti e dell'aerospazio, parlando del comparto auto. «Bisogna riprendere i progetti per investire anche in modelli e in produzioni endotermiche», ha aggiunto Urso, sostenendo che la «strada europea dei prossimi anni sarà quella di rendere sostenibile la transizione ecologica mantenendo il motore endotermico accanto al motore elettrico così come di tutelare la produzione del mercato interno in modo simile a quello che stanno facendo gli Stati Uniti».