Auto usate

Unrae e Federauto puntano su infrastrutture, fisco e usato. Tre pilastri per la ripartenza del settore automotive in Italia

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ROMA - Infrastrutturazione, riforma della fiscalità e incentivi anche all’usato. Sono i tre pilastri della ripartenza del settore automotive in Italia per Unrae e Federauto, le associazioni che rappresentano case e dealer italiani ed esteri intervenute oggi nella seconda giornata dell’Automotive Dealer Day 2020 Digital Edition organizzato da Quintegia. «Nell’ormai inevitabile processo di elettrificazione della mobilità la partita fondamentale si gioca sul campo dell’infrastrutturazione - ha detto Michele Crisci, presidente di Unrae -, una sfida su cui siamo in ritardo e che richiede un piano almeno quinquennale di investimento e un piano decennale di incentivi.

 Si tratta di un processo costoso, visto che la singola installazione di una colonnina fast-charge costa all’incirca 200mila euro, ma è indispensabile per un Paese come il nostro che vive di turismo». Per Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto: «Parlare di elettrico solo con le colonnine domestiche è impensabile: servono le infrastrutture, ma non solo. Dobbiamo riuscire a svecchiare il parco circolante, con soluzioni che vanno incontro alla capacità di spesa dei possessori di Euro 0-1-2-3 ma anche alle partite Iva e alle aziende, su cui gravano costi troppo alti. Per questo continuiamo a sostenere la necessità di una riforma della fiscalità dell’ auto, che rilanciamo alla politica». Sul fronte dei privati, invece, la priorità è stimolare l’acquisto di auto sempre meno clima-alteranti, anche con incentivi statali per l’acquisto di usato di nuova generazione come l’Euro6.

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Giovedì 17 Settembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 19-09-2020 09:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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