Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti d'America presenzierà al Salone di Detroit. «I'm a car guy (sono un tipo da auto)», aveva dichiarato nei giorni scorsi

Il Salone di Detroit ricomincia con la visita del presidente “appassionato d'auto” Joe Biden

di Mattia Eccheli
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DETROIT – Le larghe strade che costeggiano il Cobo Center, rinominato Huntington Place, non sono spettrali, ma quasi. Il confine con il Canada è a due passi, anzi, a due bracciate visto che il confine è segnato dal fiume che porta lo stesso none della città, Detroit. Davanti al palazzo dei congressi, tornato ad essere tale dopo essere stato adibito ad ospedale di emergenza durante i mesi più duri della pandemia, c'è movimento. Ma è solo all'interno dei padiglioni che c'è fermento. A oltre tre anni di distanza dall'ultima volta e per la prima volta nella sua nuova collocazione autunnale sta per aprire quello che una volta era “il” salone per eccellenza, il Naias, il North American International Auto Show, che si svolgeva tradizionalmente in gennaio.

A “benedire” la rinascita del Salone di Detroit, che nel 2020 si sarebbe dovuto tenere in giugno e che nel 2021 è stato annullato, ci sarà Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti d'America. «I'm a car guy (sono un tipo da auto)», aveva dichiarato nei giorni scorsi. La sua ultima visita ufficiale ad una fiera automobilistica risale ai tempi dell'amministrazione Obama, quando egli era il vice.

La sua partecipazione sarebbe in programma già domani, nella prima delle due giornate riservate alla stampa che anticipano l'apertura al pubblico del Naias, tra il 17 e il 25 settembre. Ossia lo stesso giorno in cui Ford svelerà la nuova generazione della Mustang, commercializzata finora in 10,3 milioni di esemplari. La visita presidenziale – Biden è della Pennsylvania e la sua città natale, Scranton, si trova 850 chilometri da Detroit: per le distanze americane quasi un “dirimpettaio” - contribuirà indubbiamente a far aumentare l'interesse verso l'evento.

L'industria dell'auto è debitrice all'amministrazione Obama/Biden di una serie di politiche che ne hanno evitato il tracollo e favorito il rilancio. E Detroit è la città dell'auto perché vi si trovano i quartieri generali della stessa Ford, con il suo straordinario museo, dove è anche esposta una mezza dozzina di macchine presidenziali, di General Motors e di Chrysler. Non a caso l'edizione della rinascita del Naias è animata dai marchi di questi gruppi: da Lincoln a Jeep, da Dodge a Chervolet fino alla Cadillac, solo per citarne alcuni. L'evento è concentrato sulla transizione, perché Biden, chiamato anche a fare campagna elettorale per le elezioni “mid-term” (di metà mandato) di novembre, vuole che entro il 2030 almeno la metà delle nuove immatricolazioni siano di veicoli alla spina, ossia elettrici o plug-in.

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Martedì 13 Settembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 14-09-2022 10:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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