MILANO - Yeti dai due volti. L'aggiornamento del popolare Suv compatto della Skoda, il veicolo che grazie alla sua simpatia - sottolineata da una comunicazione scanzonata - ha di fatto contribuito ad aprire la strada a una categoria, quella dei Suv a misura di città, nella quali si sono poi avventurati (o si apprestano a farlo) numerosi altri costruttori.

Doppia anima. In occasione del rinnovamento presentato in anteprima mondiale al Salone di Francoforte, la versatilità sembra trasformarsi in specializzazione. Pur mantenendo intatta la sua polivalenza, lo Yeti si sdoppia e si propone in due varianti più specifiche: una più elegante particolarmente studiata per l'impiego nella giungla urbana, l'altra più avventurosa orientata all'outdoor e alle gite fuoriporta che possono comprendere anche qualche escursione al di fuori del nastro d'asfalto.

Ricetta vincente. La nuova immagine della Skoda, che sembra aver trovato un posizionamento sicuro sul mercato, deve molto alla Yeti e alla sua carica innovativa. Non a caso il presidente dalla casa ceca Winfried Vahland ricorda che in quattro anni il modello ha superato le più rosee aspettative di vendita e preannuncia gli obiettivi dell'operazione di facelift: «Vogliamo offrire al mercato due diverse varianti che andranno a ridefinire gli standard della categoria. Abbiamo intenzione di continuare la nostra espansione in questo segmento, ancor oggi in rapida crescita. La Yeti è un punto saldo della strategia di sviluppo e rafforzerà la nostra posizione sui mercati internazionali».

Personalità. A differenziare visivamente le due versioni contribuiscono ovviamente i dettagli stilistici, improntati in un caso a un'eleganza sobria e discreta, nell'altro a una più accentuata sportività. I paraurti, le protezioni sottoscocca, le modanature laterali paracolpi e i predellini sono in tinta con la carrozzeria nella variante cittadine e neri in quella outdoor. In comune, queste gemelle diverse hanno il nuovo frontale, caratterizzato da un più accentuato andamento verticale, e i gruppi ottici che al nuovo disegno abbinano l'esordio dei fari bixeno con la luci diurne a Led. Led che possono essere scelti anche per le luci posteriori, caratterizzate dalla tipica forma a C che inquadrano il portellone nel quale spicca l'inedito alloggiamento per la targa a effetto tridimensionale.

Equipaggiamenti. A livello di dotazioni, la novità principale è l'Optical Parking Assistant che fa della Yeti la prima Skoda con telecamera posteriore che rende la manovra più facile e sicura. Per il resto, il facelift ha rispettato i tradizionali punti di forza della vettura, dall'esclusivo sistema VarioFlex di abbattimento indipendente dei tre sedili posteriore alle soluzioni ispirate allo stesso claim del marchio: Simply Clever (semplicemente intelligente). Non mancano infatti né il rivestimento doble-face del bagagliaio (ideale per trasportare oggetti sporchi), né pila a Led estraibile collocata dal vano bagagli, né l'alloggiamento per giubbotto ad alta visibilità sotto il sedile del conducente e neppure i tavolini di tipo aeronautico applicati allo schienale dei sedili anteriori.

I motori. La gamma si compone di sette propulsori (quattro diesel e tre benzina) scelti tra i più moderni ed efficienti che lo sterminato arsenale tecnologico del gruppo Volkswagen ha messo a disposizione del brand ceco. Sono tutte unità turbo a iniezione diretta, in alcuni casi abbinate alla trazione integrale con la sofisticata frizione Haldex. Il range di cilindrate varia da 1.2 a 2.0, mentre le potenze sono comprese tra 105 e 170 cv. Oltre ai cambi manuali, sono disponibili anche i doppia frizione DSG a 6 o 7 marce. La vocazione ecologica della Yeti viene sottolineata dalla versione Green Line 1.6 TDI da 105 cv che, con trazione anteriore e cambio manuale, vanta emissioni di CO2 pari a 119 g/km senza rinunciare a un comportamento su strada particolarmente dinamico.