Ferrari, la prima Roma Spider consegnata in Italia è di Fedez. Il rapper su Instagram insieme al padre: «La guiderà più di me»
Batterie per auto elettriche, Ferrari rafforza accordo con SK ON. La casa di Maranello a Seul, «fonte di progresso comune»
Ferrari, la cura Vasseur: squadra unita e motivata, niente prima guida, tutti al servizio del Cavallino
MARANELLO - Niky Lauda è uno dei grandi piloti che hanno fatto parte della storia della Ferrari nei suoi 70 anni. «Tutta la mia vita è nella parte in cui ero alla Ferrari. Io ero un giovane pilota e mi ha chiamato il Commendatore, c'era il direttore sportivo Montezemolo e appena arrivato a Fiorano, mi ha detto tu il prossimo anno guidi per la Ferrari. Nel primo anno fatto tanti errori; nel secondo ho vinto; nel terzo anno anno ho perso l'orecchio per un grande incidente e nel quarto ho vinto il secondo titolo e quindi per me fa parte della mia storia». Così il tre volte campione del mondo, presente a Maranello per la festa per i 70 anni del marchio del Cavallino rampante sintetizza gli anni dal 1974 al 1977 in cui ha corso per la Scuderia di Enzo Ferrari.
Lauda, adesso è il presidente non esecutivo della Mercedes che è in corsa per il titolo mondiale con Lewis Hamilton contro Sebastian Vettel. «È una giornata molto speciale per me: il cuore è con la Ferrari e la testa alla Mercedes» afferma l'ex pilota austriaco. «Per me tutto va bene. A Monza abbiamo vinto noi ma è stato un peccato per la Ferrari per la festa importante di oggi. A Singapore forse vince Vettel e cambiano le cose» aggiunge Lauda. «Molte volte la Ferrari è stata più veloce della Mercedes. A Spa Vettel era molto vicino a Monza un pò meno, secondo me per un errore nel setup della Ferrari. A Singapore sarà la Ferrari la favorita ma nelle altre è difficile dire chi vince. Io spero Hamilton, ma ora non posso dire chi è favorito». Per Niky Lauda Sebastian Vettel potrebbe essere protagonista di un nuovom ciclo vincente con la rossa dopo il suo e quello di Michael Schumacher. «Vettel è un pilota numero uno. Il suo cuore corre per la Ferrari e se la squadra è competitiva non vai via».
ACCEDI AL Il Mattino.it
oppure usa i dati del tuo account