Schumacher, cura sperimentale a Parigi: speranze dalle staminali

Schumacher, cura sperimentale a Parigi: speranze dalle staminali

di Francesca Pierantozzi
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«Michael Schumacher continua a lottare»: le ultime notizie sul Barone Rosso le aveva date Jean Todt a giugno. Aveva ragione: a quasi sei anni da quella caduta su una pista di Meribel che lo ha ridotto in uno stato di coscienza minima di cui nessuno è autorizzato a parlare, Schumacher continua, in silenzio, a battersi. Da qualche mese segue una cura sperimentale a Parigi: infusioni di cellule staminali per un'azione anti-infiammatoria sistemica. Nessuno lo dice, ma la speranza è recuperare, anche soltanto un po'. Secondo le pochissime informazioni trapelate sul suo stato, l'ex campione «è incapace di muoversi e stare in piedi, anche con l'aiuto dei medici» è stato costretto a dichiarare una volta uno dei suoi legali. Ma ci sarebbe uno stato di coscienza minima. «Comunica con gli occhi», aveva detto quattro anni Philippe Streiff, ex campione francese, tetraplegico dopo un incidente. Ma era stato poi smentito.

Michael Schumacher ricoverato sotto falso nome. Cura con staminali «ma tante incognite»
Michael Schumacher in ospedale a Parigi per cura top secret a base di staminali del professor Menasché
 

 

I VIAGGI
Le sue condizioni avrebbero comunque convinto il professor Philippe Menasché, cardiochirurgo, pioniere nell'uso delle staminali, a fare un tentativo. Schumacher è venuto una prima volta al Pompidou a aprile, poi a giugno. Entrambe le volte è stato ricoverato al primo piano di questo palazzone di vetro, nel reparto di rianimazione chirurgica e traumatologica. Sarebbe dovuto venire di nuovo a luglio, ma un problema legato alle sue condizioni glielo ha impedito. È tornato l'altro ieri e questa volta la notizia è trapelata. Un cronista del Parisien ha visto l'ambulanza svizzera azzurra e gialla arrivare davanti all'enorme ospedale George Pompidou, nel 15esimo arrondissement, le guardie del corpo blindare il suo passaggio, ha visto il letto, un corpo avvolto in una coperta blu. Ai tanti fan che continuano a pensare a lui, la moglie Corinna ha rivolto un messaggio il 3 gennaio, quando Schumi ha compiuto 50 anni: «Ringraziamo tutti di cuore di voler festeggiare i 50 anni di Michael con lui e con noi. Sappiate che è in buone mani e che facciamo quanto umanamente possibile per aiutarlo. Vi prego, cercare di capire che rispettiamo la volontà di Michael di tenere questo argomento delicato segreto e nell'intimità».
 

Non parla nemmeno il professor Gérard Saillant, celebre ortopedico e specialista della colonna vertebrale, nonché amico di Schumacher, che lo operò alla gamba nel '99. C'era anche lui in questi tre giorni a Parigi e c'è stato sempre in questi anni, uno dei pochi visitatori autorizzati a entrare nella tenuta di Gland, che Corinna ha trasformato in una sorta di ospedale. Anche se manca qualsiasi conferma ufficiale, Schumacher seguirebbe nel reparto di Menasché una cura sperimentale. Il cardiochirurgo francese è un pioniere nella terapia cellulare per la cura dell'insufficienza cardiaca, che pratica dal 1995. E non si tira indietro quando c'è da tentare anche l'impossibile. «Non è da me» ha detto in una recente intervista al settimanale Le Point. Nel 2014 ha realizzato il primo trapianto di cellule staminali pluripotenti (incluse in un patch di fibrina) sul cuore di una donna di 68 anni, Jacqueline Nguyen, che soffriva di una grave insufficienza cardiaca e aveva avuto un infarto. Il patch di staminali ha ricoperto, come un cerotto, la parte distrutta dall'infarto del miocardio.

Da allora, il trattamento è diventato più sofisticato. «La vera svolta ha spiegato il cardiologo Alain Ducardonnet c'è stata dopo, quando ha cominciato a iniettare le staminali direttamente nella circolazione generale». Gli ultimi studi avrebbero evidenzialo che le staminali pluripotenti infuse nella circolazione diffondono vescicole che contengono fattori cicatrizzanti. La cura potrebbe estendersi ad altri organi, in particolare al cervello. Schumacher potrebbe beneficiare di questo trattamento, anche se secondo il giornalista del Parisien «Schumacher è ricoverato nel reparto di Ménasché che è un cardiochirurgo. Ufficialmente lavora sul cuore e unicamente sul cuore. Oggi sperimenta delle secrezioni fabbricate da un laboratorio a partire da cellule staminali, iniettate per endovena. Finora però, le iniezioni sono avvenute soltanto su animali».

I RISCONTRI
Il fatto che, nonostante le condizioni molto gravi, Schumacher sia venuto già tre volte, potrebbe indicare che il trattamento produce riscontri positivi. «Al momento possiamo fare soltanto ipotesi su cosa stiano facendo a Parigi» ha commentato Angelo Vescovi, direttore scientifico dell'Irccs, Casa Sollievo della Sofferenza, che alcuni mesi fa ha detto di essere stato contattato «da una persona che conosceva la famiglia di Schumacher per vedere se si poteva fare qualcosa».

Secondo Vescovi, «anche se non esistono dati pubblicati sull'uso di staminali su pazienti in coma, non possiamo escludere che ci sia già qualche risultato preliminare». Secondo l'esperto, «è possibile che si cerchi di infondere qualche tipo di cellula nei ventricoli cerebrali. Lì le cellule riducono l'infiammazione e rilasciano sostanze nutritive che teoricamente potrebbero dare benefici». Per ora, l'unica notizia certa è che oggi Schumacher torna a casa, a Gland.
 

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Mercoledì 11 Settembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 14:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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