Da sinistra Laura Confalonieri, Vicedirettore di Quattroruote, l'amministratore delegato di Mazda Italia Roberto Pietrantonio e Alessia Ventura, volto noto del programma televisivo DriveUp

Mazda CX30 pemiata come novità dell'anno al Quattroruote Day. Il Q Global Tech Award alla Taycan

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

MILANO - Per la prima volta da quando è nato, il premio «Novità dell'anno» inventato nel 2000 da Quattroruote è andato a un modella della Mazda. A «rompere l'incantesimo» per la casa di Hiroshima è stata la CX30, che ha incamerato il 14,4% dei voti espressi dai lettori della rivista precedendo nell'ordine la nuova Peugeot 208 (13,9% dei consensi) e la Tesla Model 3 che ha conquistato il terzo gradino del podio.

Il trofeo consegnato all'amministratore delegato di Mazda Italia Roberto Pietrantonio da  Laura Confalonieri, Vicedirettore di Quattroruote mentre Maria Giovanna Mazzocchi, presidente dell'Editoriale Domus fondata dal padre Gianni ha consegnato gli altri riconoscimenti come il premio Gianni Mazzocchi assegnato al fondatore della Brembo Alberto Bombassei, il «Q Global Tech Award» attribuito alla Porsche per il sistema 800 Volt dell'elettrica Taycan, mentre ad aggiudicarsi la prima edizione del «Fleet & Business Award» rivolto ai fleet manager e vinto da Vito Alberto Palmiotti, Facility & security manager di 3M Italia – hanno rappresentato l'evento conclusivo del Quattroruote Day, l'appuntamento che ogni hanno richiama a Milano buona parte del firmamento automotive italiano.

Un evento che anche nell'edizione 2020 non ha tradito le attese, polarizzando l'interesse degli operatori su un tema di grande attualità come le aspettative e gli atteggiamenti dei consumatori di fronte ai cambiamenti epocali che stanno ridisegnando il mondo dell'auto, con particolare riferimento a quello della distribuzione, oggetto della ricerca realizzata per Quattroruote da Bain & Company, società americana di consulenza strategica che con la rivista vanta una collaborazione ormai consolidata.

Come ha sottolineato Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company, nell'illustrare i risultati dell'indagine condotta tra 750 aziende attive tra il 2004 e il 2018, il mondo delle concessionarie è uscito radicalmente ridisegnato dallo tsunami finanziario del 2008-09: la crisi ha colpito soprattutto i piccole operatori del settore, molti dei quali sono stati costretti a chiudere e a cedere l'attività, rafforzando quella dei mega dealer che se nel 2010 coprivano il 20% del mercato italiano, oggi hanno raddoppiato il loro peso, ma la loro presenza è diventata meno capillare e si sono allentati i legami – spesso anche personali – tra venditori e clienti.

Questi ultimi da parte loro, di fronte al riassetto del sistema, all'ingresso di nuovi player in un mercato in cui alla vendita del «ferro» si affianca con crescente frequenza la fornitura di servizi di mobilità, all'emergere di canali fino a ieri impensabili come le vendite online, hanno dimostrato una sostanziale fedeltà (l'88% del campione) al tradizionale canale off-line e al contatto «fisico» con il venditore.

In questo contesto sosprendono soprattutto i giovani considerati spesso «tecno-dipendenti»: tra Millenials e Generazione Z, solo il 15% degli intervistati si è detto disposto ad acquistare una vettura sul web. Nonostante l'offerta su internet sia sempre più raffinata ed esauriente, anche per quanto riguarda le raccolta di informazioni in vista di un potenziale acquisto rimane prevalente (67% delle risposte) il ruolo del rivenditore.

 

  • condividi l'articolo
Domenica 9 Febbraio 2020 - Ultimo aggiornamento: 10-02-2020 20:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti