Matteo Bobbi, ex pilota ed ora commentatore tecnico di Sky Sport per Formula 1 e Formula E

Bobbi, la voce tecnica di Sky: «Campionato avvincente, circuiti spettacolari e piloti eccellenti: in FE c'è un mix perfetto»

di Massimo Costa
  • condividi l'articolo

Matteo Bobbi è la voce tecnica di Sky Sport per le dirette della Formula E, categoria che questa settimana sarà grande protagonista a Roma, seconda tappa del campionato, e che da questa stagione è approdata sulla pay-tv italiana. Bobbi, nel corso degli ultimi sette anni, si è ricavato un ruolo sempre più importante nel team di SkySportF1, divenendo un punto di riferimento insostituibile nel corso delle dirette delle tre giornate dei Gran Premi di F1. Bobbi infatti, è una sorta di VAR, l’occhio attento che offre interpretazioni tecniche sulle monoposto oppure visiona le eventuali infrazioni commesse dai piloti, spiega i contatti o gli incidenti che si verificano. Il suo apporto è spesso decisivo, la sua precisione nei dettagli ha fatto la differenza in questi ultimi anni e la sua perla assoluta rimane quella di aver scoperto per primo, durante i test F1 pre campionato 2020, il sistema DAS introdotto dalla Mercedes. Quando Sky Sport ha inserito nel proprio pacchetto Motori la Formula E, deve essere stato naturale pensare a Bobbi come seconda voce del primo telecronista Fabio Tavelli. Pilota tra il 2000 e il 2015, periodo durante il quale si è distinto in monoposto, ha assaggiato la F1 con la Minardi in una serie di test, ha vinto il campionato FIA GT del 2003 ed ha corso ovunque con vetture Prototipi e Gran Turismo (disputando più volte le 24 Ore di Le Mans, Daytona e Spa), Bobbi ci introduce nel mondo Sky-Formula E.

Matteo, con l’arrivo della Formula E per le stagioni 2021-2022, Sky si pone in una posizione di rilievo per dare agli appassionati delle quattro e delle due ruote il meglio che c’è…

«La trovo una scelta sicuramente interessante, che va ad arricchire il menu del pacchetto motori già particolarmente ricco e che potrebbe ancora crescere. Il campionato del mondo per vetture elettriche è stato preso con grande volontà e Guido Meda, il responsabile della squadra Motori, ha messo Fabio Tavelli come voce narrante e me come voce tecnica. E’ una posizione che mi piace molto, un ulteriore attestato di fiducia, da parte di Sky Sport, all’interno di un percorso che ho intrapreso sette anni fa».

Ci vuoi spiegare quale sarà il tuo ruolo durante le telecronache delle gare di Formula E?

«Posso fare un paragone con le dirette F1 che vedono in cabina Carlo Vanzini e Marc Gené, con lo spagnolo ex pilota che fa da seconda voce e si addentra negli aspetti tecnici e sportivi. Ecco, io affianco Tavelli cercando di spiegare quei momenti che magari non si colgono, tentando di offrire una lettura particolare della gara che stiamo trasmettendo, come già accaduto in occasione del primo doppio evento che la Formula E ha svolto in Arabia Saudita».

Per l’Eprix di Roma, Sky ha previsto qualcosa di diverso rispetto all’abituale programmazione?

«Per la doppia gara romana dovremmo avere un inviato ai box, quindi tutto sarà ancora più coinvolgente per sapere cosa accade nel paddock, per ascoltare direttamente i protagonisti del campionato. Come detto, quella di Roma sarà una tappa con due corse, come avvenuto in Arabia Saudita, e ci saranno molti spunti interessanti da seguire. Tra l’altro, a detta dei piloti che vi gareggiano, il tracciato romano è ritenuto uno dei più belli e avvincenti dell’intero calendario della Formula E».

Dal punto di vista televisivo, ritieni che i circuiti cittadini siano più interessanti rispetto agli autodromi permanenti?

«Sicuramente sì perché si verificano sempre tanti colpi di scena, le piste sono strette e per i piloti è facile commettere errori con maggiore frequenza, scombinando quella che è la classifica di gara. Per la TV è uno scenario perfetto anche perché offre immagini molto belle riguardanti le città che avvolgono il tracciato. Noi di Sky, grazie a quella potenza di fuoco che è la redazione di F1, cercheremo di dare un prodotto avvincente con collegamenti pre e post gara che prevedono la presenza di ospiti illustri».

Cosa ne pensi del format della Formula E, con qualifiche e gare che si svolgono in una giornata?

«Lo trovo bello compatto e non c’è certo spazio per la noia. E’ una programmazione molto televisiva, come anche lo svolgimento della qualifica, con i piloti divisi in gruppi e poi con la finalissima della superpole durante la quale la regia può seguire ogni singolo pilota impegnato in pista. Il livello delle immagini della Formula E è di alto livello, la regia propone una tecnologia che trovo avvincente».

In Formula E sono presenti costruttori giganti come Audi, BMW, Jaguar, Mercedes, Nissan, Porsche, e realtà meno conosciute, ma non per questo di minore importanza, come Mahindra, Penske, NIO. Se facciamo un confronto con la F1 che vede iscritte soltanto Ferrari, Renault, Mercedes, Aston Martin e Honda, quest’ultima come motorista, parrebbe non esserci confronto…

«Penso che sia un errore cercare un paragone tra le due categorie. La differenza è enorme e per me devono viaggiare su due binari differenti. Lo scambio di tecnologie sperimentali tra le squadre ufficiali impegnate in Formula E e le loro rispettive Case automobilistiche, che poi le adottano e le provano sulle vetture stradali elettriche, è continuo e molto importante. Il campionato è partito nel 2014 con pochi costruttori, ma nel corso degli anni ha assunto una rilevanza e una attenzione sempre più grande arrivando al numero attuale di Case impegnate. Le persone coinvolte nei team sono aumentate al pari della necessità di avere simulatori sempre più affinati, e ovviamente anche i budget sono cresciuti».

La Mercedes è l’unica Casa ad essere impegnata sia in F1 sia in FE. Loro sono sempre avanti di un passo…

«Vincono in F1 e sono forti in Formula E, dove hanno una buona vettura e due piloti bravi come Vandoorne e De Vries. La Mercedes ha capito l’importanza di affiancare alla F1 l’impegno in una serie elettrica, quindi green, ecologica. Ecco, molto dipende da come i vari consigli di amministrazione dei costruttori vedono l’impegno in questo senso, anche a livello di marketing. La Mercedes ci ha creduto ed è presente, ma vi è entrata nel 2019, dopo che il campionato era partito nel 2014-2015».

Poi, ci sono loro, i protagonisti veri, i piloti, che nella Formula E hanno trovato uno sbocco professionale di alto livello, l’unica serie in Europa per monoposto dove non si paga per correre, ma anzi, percepiscono uno stipendio…

«Verissimo, i piloti sono pagati molto bene, alcuni con budget che superano il mezzo milione. Ci sono piloti di grande talento magari usciti troppo presto dalla F1 o che in F1 non sono mai arrivati, ma hanno vinto campionati e gare nelle formule propedeutiche. Chiaro che il grande pubblico non li conosce tutti non essendo piloti famosi, sotto i riflettori della F1, ma sono sicuro che imparerà ad apprezzarli seguendo con noi le gare».

  • condividi l'articolo
Martedì 6 Aprile 2021 - Ultimo aggiornamento: 21:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA