Cresci (Toyota Zerocento): «La nostra filosofia è sorprendere il cliente e anticiparne le aspettative»

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ROMA – Da quasi trent’anni il concessionario Zerocento è un punto di riferimento per Toyota e Lexus nella Capitale. Fondata nel 1996 da Andrea Cresci, l’azienda è cresciuta fino a contare oggi sette sedi e quasi 150 collaboratori, distinguendosi non solo per i numeri ma soprattutto per un approccio innovativo all’esperienza del cliente. In questa intervista il Titolare e Dealer Operator racconta l’evoluzione del gruppo, il successo dell’ibrido Toyota, il rapporto con i tassisti romani, il lato emozionale della gamma Gazoo Racing e le iniziative uniche come il ristorante Aqua by Lexus, che hanno reso Zerocento un caso unico nel panorama automotive italiano.
Dottor Cresci, com’è iniziata la storia di Zerocento?
«Il concessionario nasce nel 1996, con la prima sede di Via Appia Nuova, che resta ancora oggi la nostra sede storica. All’epoca Toyota era conosciuta solo per alcuni modelli iconici come Celica e Land Cruiser, mentre altri prodotti non erano ancora radicati nel mercato italiano. Le cose cambiarono nel 1999 con la prima Yaris, che fu accolta con entusiasmo e ci permise di crescere rapidamente, aprendo nuove sedi e centri assistenza. Nel 2007 decidemmo di rappresentare anche Lexus, e da lì l’espansione è continuata fino a oggi che contiamo sette sedi operative, 147 collaboratori e una quota di mercato a Roma che è quasi il doppio di quella nazionale».

Toyota è diventata sinonimo di ibrido. Quanto ha inciso questa scelta nella crescita di Zerocento?
«L’ibrido ha fatto la differenza. Toyota è stata lungimirante a puntare su questa tecnologia prima di tutti, e i risultati oggi sono evidenti: i clienti hanno capito che è la soluzione più razionale, perché abbina i vantaggi dell’elettrico a quelli del motore termico. Oggi l’elettrico puro incontra ancora delle resistenze, mentre l’ibrido è percepito come pratico, affidabile ed economico nei consumi. La nostra gamma è completa e copre i segmenti A, B e C, che a Roma sono molto forti. I modelli più venduti restano la Yaris e la Yaris Cross: la prima è storicamente il prodotto Toyota per eccellenza, la seconda ha conquistato il mercato grazie al formato SUV compatto, oggi molto richiesto. Ottimi risultati arrivano anche da Aygo X e da C-HR, che con il nuovo design si è distinta in un panorama in cui molte auto si assomigliano sempre di più».
Come si differenzia Zerocento rispetto ad altri concessionari?
«La nostra filosofia è quella di sorprendere il cliente e di anticiparne le aspettative. Non ci limitiamo alla vendita dell’auto: curiamo con grande attenzione ogni fase, dal post-vendita all’esperienza di consegna. Nel nostro centro consegne, ad esempio, la vettura è presentata sotto un telo, celebrata in modo scenografico, e accompagniamo il momento con un omaggio, come una bottiglia di vino prodotta appositamente da un’azienda toscana e chiamata “Epicicloidale”, un richiamo al cuore del sistema ibrido Toyota. Sono dettagli che possono sembrare marginali, ma che fanno la differenza e rafforzano il legame con il cliente».

In azienda date molta importanza anche al personale…
«Assolutamente. Zerocento oggi conta 147 collaboratori, e credo fermamente che la soddisfazione del cliente passi innanzitutto da quella delle persone che lavorano con noi. Abbiamo creato spazi di condivisione come l’Obeya, che in giapponese significa grande casa, dove tutti possono prendersi una pausa in assoluto relax e, tramite una pannello su una parete, possono accedere ai dati sull’andamento aziendale. Curiamo anche il welfare: dalle assicurazioni sanitarie ai benefit come la possibilità di assistere ai concerti del PalaEur in uno spazio riservato, fino ai piccoli gesti quotidiani, come festeggiare personalmente i compleanni. Sono attenzioni che rendono l’ambiente di lavoro più motivante e inclusivo».
In concessionaria avete sviluppato iniziative particolari per fidelizzare i clienti?
«Sì, è un punto per noi centrale. Oltre alla cura del post-vendita, abbiamo creato uno showroom, in Via Silicella, dedicato esclusivamente ai clienti già acquisiti che si chiama “Restart by Appointment Only”. È una struttura separata, riservata a chi deve decidere come proseguire dopo la scadenza del finanziamento: rifinanziare, riscattare l’auto o cambiarla. Vogliamo che vivano un’esperienza diversa, ancora più personalizzata. È un’idea che ci contraddistingue e che Toyota stessa ha indicato come benchmark nei meeting con gli altri dealer».

Una particolarità di Zerocento è anche il ristorante Aqua by Lexus…
«È un progetto che abbiamo realizzato nel 2015 nella sede Lexus all’Eur. L’ispirazione mi venne da un viaggio in Giappone, quando scoprii l’Omotenashi, la filosofia dell’ospitalità giapponese. Volevo portare lo stesso concetto a Roma, creando un luogo in cui i clienti potessero vivere l’atmosfera Lexus anche fuori dall’acquisto dell’auto. Aqua by Lexus è un ristorante di pesce di alto livello, arredato con gli stessi materiali e colori dello showroom, con vetture esposte all’interno. È diventato un punto di riferimento nella ristorazione romana, ed è un modo per far vivere il brand in maniera esclusiva».
Non solo lusso ma anche sportività. Toyota Gazoo Racing ha un seguito sempre più forte anche in Italia…
«Quando abbiamo avuto la possibilità di rappresentare la divisione Gazoo Racing abbiamo voluto dedicare uno spazio specifico un Gazoo Garage. Toyota è famosa per i suoi modelli ibridi, ma c’è anche un lato più emozionale, legato al motorsport. La gamma GR ha riscosso un successo sorprendente, in particolare la Yaris GR, che ha trovato un pubblico appassionato e fedele. Il problema è semmai la disponibilità limitata dei modelli, soprattutto delle edizioni speciali come Rovampera o Ogier, che si esauriscono subito. Da poco abbiamo organizzato il nostro primo evento dedicato, con il supporto di Toyota Gazoo Racing Italy, una giornata che ha confermato l’entusiasmo degli appassionati e che puntiamo a ripetere in futuro».

Con 7.000 vetture circolanti, Roma è tra le città italiane con il maggior numero di taxi. Molti sono proprio Toyota, quanto ha inciso nella diffusione dell’ibrido?
«Ha avuto un ruolo fondamentale. Quando ancora l’ibrido era poco conosciuto, molti pensavano che fosse necessario ricaricarlo con la spina. Ho pensato che i taxisti fossero i migliori ambasciatori per far capire la tecnologia, perché mettono le auto sotto stress tutti i giorni. Abbiamo stretto un accordo con 150 operatori taxi su Roma, brandizzando le vetture con il nostro logo, e offrendo un servizio di assistenza dedicato. Ancora oggi questi taxisti sono rimasti fedeli al marchio Toyota, girano in città e rappresentano una vetrina straordinaria, perché testimoniano l’affidabilità e i bassi consumi delle nostre auto. A tal proposito abbiamo un’officina espressamente dedicata a loro per garantire interventi rapidi».
Guardando al futuro, quali sono le prossime sfide?
«Il mercato è in piena evoluzione. Toyota si sta muovendo in modo intelligente, coprendo tutte le aree: dall’ibrido, che resta il cuore dell’offerta, all’elettrico e all’idrogeno, fino ai veicoli professionali. Anche noi abbiamo dedicato una sede ai veicoli commerciali, un settore nuovo ma molto promettente. Lavoriamo anche sull’usato, con una sede in Via Pontina dedicata al programma Toyota Approved. Sul fronte concorrenza, guardiamo con interesse all’arrivo dei marchi cinesi: hanno prodotti competitivi, ma in Italia il valore del brand resta fondamentale e Toyota ha costruito negli anni un’immagine fortissima, basata su qualità, affidabilità e design».

In sintesi, secondo lei cosa rende Zerocento una realtà unica?
«Credo sia l’attenzione alle persone. Non solo i clienti, ma anche e soprattutto i collaboratori: se chi lavora con noi è soddisfatto, lo sarà anche il cliente. Da cinque persone nel 1996 siamo arrivati a oltre 140 milioni di Euro di fatturato annuo, ma la filosofia è rimasta la stessa: sorprendere, innovare e far vivere esperienze che vadano oltre l’acquisto dell’auto. Vogliamo che il cliente senta sempre di vivere qualcosa di unico quando entra in contatto con Zerocento, sia che si tratti di comprare un’auto, di fare un tagliando, o semplicemente di vivere un momento particolare con noi».




