
Fabrizio Faltoni (Ford): «Il nostro heritage ci aiuta nell’auto elettrica dove sono stati fatti investimenti di 2 miliardi di Euro»

Ford Puma Gen-E, com’è e come va il piccolo crossover dell’Ovale Blu diventato elettrico

Puma Gen-E, la best seller a zero emissioni. Stile e agilità per la nuova crossover firmata Ford

Ford alla Milano Design Week tra avventura e innovazione. Bronco e Puma protagonisti dell'evento
VENEZIA – Nell’arco di appena un anno Ford ha dato la scossa alla sua gamma. In meno di dodici mesi il marchio dell’Ovale Blu ha presentato ben tre nuovi modelli elettrici. Dopo il successo riscontrato con la Mustang Mach-E, nel 2024 sono arrivate nell’ordine la Explorer e la Capri, entrambe realizzate sulla medesima piattaforma MBE, e infine la nuova Puma Gen-E che sbarcherà sul mercato italiano nelle prossime settimane.
Proprio in occasione della prova della Ford Capri, abbiamo avuto l’occasione di fare un primo bilancio del nuovo anno della Casa di Dearborn e dare un occhiata al futuro con il Presidente e Amministratore Delegato di Ford Italia Fabrizio Faltoni.
Dopo il positivo 2024, con un utile globale di 5,9 miliardi di Dollari, com’è iniziato il nuovo anno considerando anche l’ingresso di nuove vetture elettriche?
«L’anno è iniziato bene, anche se il mercato dell'elettrico in Italia non sta aiutando. Sia nelle vetture che nei veicoli commerciali, meno di 5 clienti su 100 acquistano queste tecnologie. Nonostante ciò, in questo settore stiamo andando abbastanza bene. La Mach-E è tra i tre crossover premium più venduti in Italia, l'Explorer è il secondo crossover elettrico scelto dalle famiglie italiane e quindi clienti privati. Con Capri e poi con il lancio della Puma Gen-E, previsto a maggio, ampliamo la gamma elettrica delle vetture elettriche, perché avremo ben quattro prodotti tra i 4 e i 5 metri».
Non c’è il rischio di creare sovrapposizioni?
«Sono quattro prodotti diversi tra loro, quindi per quattro tipologie di clienti differenti. La Puma è sicuramente un'automobile più cittadina, la Capri estremamente versatile per l'utilizzo quotidiano e anche per l'utilizzo nel tempo libero, quindi più per le famiglie, perché la sorella maggiore dell'Explorer. Condivide la piattaforma, le tecnologie e aggiunge una maggiore capacità del bagagliaio. Infine c'è la Mach-E, il SUV sportivo che completa la gamma».
Ford ha investito molto sull’elettrico?
«Gli investimenti che abbiamo fatto in Europa sono notevoli, ben 2 miliardi di Euro. Ma è importante riuscire a comunicare quanto l'azienda stia facendo questo percorso in parallelo sia sul mondo delle auto, che nel mondo dei veicoli commerciali. Quindi di pari passo abbiamo sviluppato tecnologie plug-in elettriche per entrambi i mercati».
L'uso dei nomi storici aiuta oppure può essere un'arma a doppio taglio per l'elettrico?
«Quello che noto è che nuove tecnologie accostate a brand iconici sta aiutando. È il caso della Mustang Mach-E: non tutti, all’inizio, avevano accettato favorevolmente che un brand così iconico abbracciasse anche l’elettrico, ma ora possiamo dire che è stato un successo. Esattamente com’è avvenuto poi con la Explorer ed è quello che faremo con Capri e Puma: sfruttare l’heritage del nome piuttosto che partire da zero. Ugualmente ciò avviene anche per i veicoli commerciali come il Transit. Scelte coraggiose di questo tipo sono sempre divisorie, però attualmente penso l’azienda abbia preso la decisione giusta».
In particolare su Capri, quale lavoro è stato fatto?
«Abbiamo cercato di dare una spiccata personalità sia interna che esterna, quindi attraverso il design e le tecnologie perché le auto, oggi rispetto a qualche tempo fa, sono molto più standardizzate. Le vetture elettriche hanno meno possibilità di differenziarsi, parlo di motorizzazioni, di trasmissioni o allestimenti diversi. Quindi la scelta dell'azienda di legare le automobili elettriche a brand iconici, con un design accattivante e innovativo è vincente».
Per quanto riguarda altri modelli Ford quali, Fiesta, Focus o Mondeo, ci saranno dei sostituti?
«Ci sono altri progetti, non solo sulle vetture elettriche, e avremo sicuramente delle sorprese. Ford sta esplorando tutte le possibili opportunità, come ad esempio con il pick-up F-150 Lightning elettrico nei paesi nordici. Nel 2027 è previsto un nuovo prodotto multi-engine, ma non faccio riferimento a Fiesta, Focus o Kuga, dove comunque queste vetture, seppur di successo, rappresentano dei prodotti più razionali rispetto ai marchi quali Mustang o Bronco».
Spesso si dice che le auto elettriche sono comode soprattutto per l’uso cittadino, ma spesso chi vive in città non ha un garage per caricarle la notte…
«Sì, però le città e province italiane non sono tutta Roma e Milano. Lo sforzo che noi dobbiamo fare è quello di pensare che le nuove tecnologie, così tanto diverse rispetto a prima, non sono subito per tutti. Sarà un percorso di adozione progressivo. Oggi dobbiamo far capire i benefici, i vantaggi, il piacere di guida di questa tecnologia al più alto numero dei consumatori italiani. Poi sarà molto conveniente per chi può ricaricare l'automobile in casa perché si somma ai costi di gestione e all'accessibilità, che noi stiamo cercando di garantire attraverso delle formule di finanziamento con un valore futuro garantito».
Come si porta un cliente a fare il passaggio all’elettrico?
«Dobbiamo appunto convincere questi clienti a provare a fargli fare questo percorso. Inizialmente non sarà per tutti, sicuramente sarà un pochino più complicato convincere chi non può ricaricare le automobili a casa. Ma se un consumatore, o una famiglia, è avvezzo alle tecnologie il più del lavoro è fatto. Non dobbiamo pensare di vendere queste tecnologie a tutti, è un percorso progressivo. Oggi è il 5% e, man mano, dovremmo crescere per arrivare al 2035, data in cui venderemo automobili e veicoli commerciali solo completamente elettrici».
Chi acquista elettrico tende a un noleggio a lungo termine?
«Stiamo notando che le modalità di acquisto, di possesso o di utilizzo delle automobili non sono diverse a seconda della motorizzazione. C'è un percorso ormai da anni dove i clienti non comprano più l'automobile con un'unica transazione, ma c'è comunque un costo di guida o un costo di possesso mensile. Per quanto ci riguarda almeno 8 clienti su 10 acquistano con un costo di guida, che può essere un finanziamento tradizionale o comunque quello che per noi rappresenta lo strumento madre che è IdeaFord a valore garantito. In Italia ben 4 auto su 5 vengono targate con quest’ultima soluzione».
Come sarà, invece, la transizione elettrica per i veicoli commerciali?
«Pensiamo sia più facile e, in qualche caso, lo stiamo già riscontrando. Perché l'utilizzo del veicolo commerciale, rispetto all'automobile, è molto più pianificato. Chi lavora con il veicolo commerciale sa il tragitto, può pianificare quando ricaricare e soprattutto non è esposto al tempo libero o comunque all'incognita della famiglia. Inoltre il veicolo commerciale, nella maggior parte dei casi, si usa di giorno e la notte si può ricaricare e, il poi delle volte, non si usa nel weekend».
Anche in questo caso però ci vuole un cliente tipo?
«Come per l’auto, il passaggio non è per tutti ma è per chi lo utilizza per il trasferimento e poi, ad esempio in un cantiere, è fermo tutto il giorno dove si lavora. O, ancora, nelle spedizioni e consegne: nelle città metropolitane ormai le spedizioni sono a quartieri e pensare che si possono fare più di 200-300 km in un giorno non è ragionevole. Se pensiamo che ci sono i tassisti che hanno deciso di passare a un'automobile completamente elettrica, vuol dire che anche il mondo delle consegne può tranquillamente essere svolto con un veicolo commerciale completamente elettrico».
Ford, assieme a pochi altri marchi, crede nel Motorsport. Partecipate al Mondiale Rally, alla Dakar e nel GT, l’anno prossimo tornerete in Formula 1 e poi anche nel WEC con una Hypercar. C’è ancora un ritorno tra il motorsport e il prodotto?
«Il motorsport è e rimane comunque una vetrina importante per l'automobile e lo cerchiamo di fare e lo faremo anche il più possibile in modo sostenibile. Non è un caso che torneremo in Formula 1 il prossimo anno, quando ci sarà un passaggio a delle motorizzazioni ibride più elettrificate e meno inquinati, oltre a utilizzo di carburanti sostenibili come già lo stiamo facendo nel rally».