Salone di Parigi, Stellantis ha 5 anteprime mondiali. Gruppo presente con Citroën, Peugeot, Alfa e Leapmotor
Peugot esibisce il Boxer per le conversioni camperizzate, fino a 5 tonnellate di capacità di carico
Con l'E-2008 la ricarica diventa facile. Con Free2Move eSolutions a disposizione oltre 350mila colonnine in Europa
Il suo cognome viene dall’appennino modenese, da dove partirono i suoi nonni per raggiungere la Francia tanti anni fa, ma in passato è tornato nel nostro paese ricoprendo vari incarichi in Peugeot Italia. Oggi è il responsabile marketing globale di Peugeot e gli abbiamo chiesto qual è il significato del nuovo logo che troveremo in tutta la comunicazione e sui tutti i prodotti del Leone. «Ci sono tanti italiani che hanno fatto carriera in Peugeot – ricorda il manager francese – e con Stellantis ci saranno sempre più italiani a Parigi», ricordando il fatto che anche l’ex CEO di Peugeot, Jean-Philippe Imparato (ora in Alfa Romeo dopo la nascita di Stellantis), ha origini italiane e italiano è anche Eugenio Franzetti, responsabile per la comunicazione globale di Peugeot.
Durante la conferenza di presentazione avete puntato molto sul concetto di qualità del tempo. Che cosa significa per il cliente?
«Da sempre abbiamo lavorato sulla qualità del prodotto, da costruttore generalista e puntando a chi apprezza il design, le caratteristiche del prodotto e le sensazioni di guida. Abbiamo lavorato molto, abbiamo avuto successi commerciali, abbiamo tre “Auto dell’Anno” attualmente in gamma, dunque possiamo essere davvero soddisfatti. Dobbiamo consolidare questo aspetto, ma dobbiamo anche lavorare sull’esperienza con il marchio, dunque non solo quando si è alla guida, ma prima e dopo la vita in auto e anche online. Abbiamo infatti lanciato in contemporanea il nuovo sito, più semplice, immersivo e veloce. Vogliamo che il cliente che entra a contatto con Peugeot come partner della mobilità abbia la possibilità di scegliere il modo di spendere il proprio tempo. È una risorsa preziosa per tutti e dobbiamo dare qualità a quella del nostro cliente. Vogliamo fare di Peugeot un ecosistema all’interno del quale il cliente possa avere in Peugeot il partner per la propria mobilità scoprendo tutte le forme possibili, l’elettrificazione, la tecnologia e altro».
Il punto di contatto con il cliente continua ad essere comunque il concessionario. Che cosa deve fare quest’ultimo per dare un’esperienza diversa al proprio cliente oltre a mettere un insegna diversa e avere una nuova carta intestata?
«Prima di tutto noi non scegliamo il punto del cliente, ma nella nostra filososifia è lui che sceglie: online, al concessionario oppure mescolando e alternando le due cose. La qualità del tempo nel concessionario sta nell’aiutare il cliente a scegliere la soluzione di mobilità ideale per lui nel momento in cui avviene la transizione energetica. Il cliente può provare tutti i prodotti e scegliere trovando una personalizzazione del trattamento. Dunque il prodotto e tutto l’ecosistema, comprese le soluzioni per la ricarica e le forme di finanziamento legate all’elettrico e all’ibrido plug-in. Il cliente deve trovare in concessionaria tutto quello che gli serve per muoversi, tutte le soluzioni e i consigli utili per scegliere in modo semplice e chiaro. Questo secondo noi è dare al cliente un tempo di qualità».
Che legame c’è tra la qualità del tempo e i nuovi servizi di mobilità e altri canali che Peugeot stabilirà con il cliente, come la vendita online?
«Oggi il tempo è molto importante e quando parliamo di mobilità non parliamo più di chilometri, ma di tempo. Oggi si sceglie tutto online: il modello, l’allestimento, il finanziamento, la consegna a casa… potenzialmente posso risparmiare tempo oppure scegliere per me il momento migliore per fare tutte queste cose: alla sera, la domenica o quando voglio… ogni cliente Peugeot deve avere la possibilità di gestire il proprio tempo».
Il nuovo logo sta a significare di più i traguardi raggiunti o quelli da raggiungere in futuro? Significa “noi ci siamo trasformati” o “noi vogliamo trasformarci”?
«Tutte e due le cose. Durante lo scorso decennio ci siamo trasformati e, passo dopo passo, siamo migliorati nel design, nell’esperienza e nella qualità. Questo ci ha consentito di crescere e salire in termini di percezione. Allo stesso tempo, stiamo progettando il futuro e i suoi due pilastri sono l’elettrificazione e la vendita online. Prima del lancio della 208 non avevamo o quasi auto elettriche, oggi siamo quasi al 20% dei contratti in Europa e alla fine dell’anno avremo 8 auto su 10 elettrificate in gamma. Dunque il cambio sta procedendo molto velocemente. Abbiamo scelto di avere una piattaforma multienergia come la CMP in grado di accogliere motori a benzina, diesel ed elettrico. Il cliente può scegliere la propria alimentazione e questa è il modo in cui può vivere liberamente l’esperienza del mondo Peugeot. Questo per noi è il presente ed è il futuro, ed è quello che il nostro nuovo logo vuole significare: un’alleanza tra i valori che affondano nella nostra tradizione e, allo stesso tempo, il futuro grazie ad un design moderno, ma forte. Pensi che è stato ideato al nostro interno da un designer che ha 20 anni…»
Peugeot in questi anni ha conquistato nuovi clienti, quote di mercato e redditività. È salita di profilo nei suoi mercati di riferimento, ma ha anche come obiettivo conquistare nuovi mercati. Sono due strategie un po’ diverse. Come cercherete a livello globale di metterle insieme?
«Prima di tutto vogliamo fare di Peugeot un marchio globale, con un’identità unica di marchio generalista alto di gamma. Ovviamente, dovremo adattarci ai singoli mercati e alle loro esigenze particolari, ma senza rinunciare ai nostri elementi di distinzione. L’i-Cockpit, ad esempio, è qualcosa di molto particolare, molto Peugeot e dobbiamo trovarlo in qualsiasi Peugeot, anche se venduta in mercati dotati di capacità inferiori a quello europeo. Se facciamo prodotti adatti a questi mercati, dovranno essere Peugeot, con design e qualità Peugeot e con una USP Peugeot. Faccio un esempio: il nuovo pick-up Landtrek che abbiamo lanciato in Africa e in America Latina, ma che ha uno stile Peugeot e ovviamente la strumentazione i-Cockpit. Inoltre ora abbiamo una proposta per i pick-up che rappresentano il 50% del mercato globale dei veicoli commerciali».
Con l’elettrificazione i prodotti avranno meno elementi per essere caratterizzati e dunque per essere riconoscibili. Un marchio come Peugeot su quali elementi deve puntare per caratterizzarsi nel futuro attraverso i propri prodotti?
«Per questo è importante caratterizzarsi anche attraverso il logo. Altri concorrenti hanno evoluto la propria immagine con loghi minimalisti e “piatti”, noi abbiamo un logo dotato di grande personalità, espressivo, assertivo e di carattere. È quello che vogliamo dare con le nostre auto e lo possiamo fare con il design, con l’i-Cockpit, la qualità costruttiva e di marcia e con l’ecosistema del quale parlavamo prima. Io, ad esempio, guida una e-208 e trovo che sia un’auto dal design fantastico, bella da guidare e con lo smartphone posso controllare la ricarica e la climatizzazione. Trovo che questo tipo di relazione e connessione con l’auto, molto personale, sia molto divertente e credo che siano proprio queste le chiavi per caratterizzare le Peugeot anche nel futuro».
Di fronte ai cambiamenti del mercato, molti costruttori stanno modificando profondamente le loro gamme cancellando modelli storici e famosi. Peugeot continua a mantenere uno schema piuttosto tradizionale fatto di berline e di suv. Peugeot continuerà su questo solco?
«Non so se possiamo definire tradizionale o conservatrice la nostra gamma. La scelta di fare una piattaforma multienergia per dare la possibilità al cliente di acquistare la stessa auto con il motore a benzina, diesel o elettrico – o ibrido plug-in – è stata audace, ma alla fine si è rivelata vincente perché abbiamo meno modelli però il cliente ha la libertà di scegliere. Oggi abbiamo 8 modelli in gamma basati su due piattaforme con i quali copriamo praticamente il 100% del mercato. Questo ci consente di avere costi contenuti, ma con un’offerta completa dal design raffinato. Dunque personalità e differenziazione, ma con elevata standardizzazione industriale».
Per finire due domande semplicissime: quale sarà la prima Peugeot ad avere il nuovo logo e quando vedremo la nuova 308?
«Le due domande hanno un’unica risposta: la 308 sarà il primo modello ad avere il nuovo logo e la presenteremo il prossimo 18 marzo. Sarà una vera Peugeot con una tecnologia di alto livello e, naturalmente, con il nuovo logo».