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Blais (Maserati): «Con le novità, occhio al deterioramento delle gomme da parte dei piloti. E i nostri due sono da Top 10»
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MONZA – Nel Tempio della Velocità è risuonato l’Inno di Mameli per la Maserati. A portare sul primo gradino del podio la MC20, nel campionato GT2 European Series, è stato il team LP Racing grazie alla coppia Carlo Tamburini e Leonardo Gorini. Un successo, quello ottenuto a Monza, che rilancia la squadra nella volata finale al titolo che andrà in scena a Barcellona il prossimo fine settimana. Abbiamo incontrato il Team Principal Luca Pirri per farci raccontare com’è nata l’avventura che ha riportato Maserati nelle competizioni GT e com’è stata la stagione del debutto della nuova MC20 GT2.
Innanzitutto com’è nata la collaborazione tra LP Racing e Maserati?
«Siamo stati fortunati ad essere scelti da Maserati. Eravamo già impegnati nel GT2 European Series con Audi, quando siamo stati contattati dall'azienda che ha seguito lo sviluppo per conto di Maserati. Abbiamo cercato di dare le nostre indicazioni per rendere il progetto MC20 GT2 il più performante possibile divenendo i primi a sposare questa scelta tanto da portare al debutto la vettura. Personalmente da pilota che ha corso con la MC12 GT1, oltre che da Team Manager, poter esordire nell'ottobre scorso con la MC20 GT2 al Paul Ricard è stato un motivo di orgoglio».
Soddisfazioni che sono proseguite anche nel corso della stagione…
«Siamo molto felici di portare un marchio italiano al successo in tutta Europa. Nel nostro piccolo contribuiamo a tutti gli sforzi che Maserati sta facendo anche per rilanciare il suo brand e i prodotti stradali. In particolare nel fine settimana di Monza è stata svelata la MC20 GT2 Stradale e, devo dire, che è in perfetta linea con quello che è il DNA di Maserati. Mi auguro, a tal proposito, che il marchio del Tridente venga riscoperto dalle nuove generazioni. Perché stiamo parlando di un brand eccezionale sia sulla parte del design che dell'heritage, senza tralasciare la loro tecnologia e la performance».
A proposito della MC20 GT2 Stradale, c’è stato anche il vostro contributo?
«Si siamo stati felici di dare il nostro apporto. Più che sulla parte aerodinamica, abbiamo dato delle nostre indicazioni soprattutto sulla parte tecnica».
Come giudichi questa stagione di debutto?
«Quest'anno è stato sicuramente molto complesso perché debuttavamo con pochi chilometri lato team e macchina. Ciò nonostante siamo riusciti a portarla subito su un ottimo livello di performance. Nonostante siamo stati sfortunati, per via di una serie di contatti di troppo, abbiamo sempre dimostrato di essere al top come performance del team. Lo stesso tutti i nostri piloti delle due Maserati, sia Tamburini che Gorini tra pole e vittorie che Philippe Prette che è in lotta per il campionato AM, hanno dimostrato non solo di apprezzare il prodotto ma anche di saper guidare molto bene e, di conseguenza, anche di valorizzarlo».
Dopo il successo di Misano, avete vinto nuovamente in casa a Monza. Una bella soddisfazione!
«Trionfare a Monza è stata una doppia soddisfazione, perché la sede del team LP Racing non è distante dal circuito. Mi ha fatto piacere vincere in un contesto come quello del GT World Challenge perché è coinciso con il lancio europeo della MC20 GT2 Stradale. Si può dire che è stato un regalo per Maserati, è un omaggio che facciamo a loro al brand a 71 anni esatti dalla vittoria di Juan Manuel Fangio su questo iconico circuito».
Venivate dall'ultimo appuntamento di Hockenheim, prima della pausa estiva, che è stato l'unico evento dove non avete vinto almeno una gara nell'assoluta. C’era voglia di riscatto?
«C'era sicuramente il desiderio di prenderci quello che ci spettava, cioè il primo posto del podio. In inglese si dice “to get back where we belong” ovvero di tornare dove è giusto che stiamo e dove meritano i nostri piloti».
Avete effettuato qualche test durante la pausa estiva?
«C’era la possibilità di effettuare una sessione di test, ma dopo un team building si è deciso di non farlo».
Oltre ad altri avversari temibili, a Monza ha esordito anche un’altra Maserati…
«I piloti KTM sono degli avversari molto ostici però, come abbiamo dimostrato nell’arco della stagione, i nostri piloti sono più forti. Vedere un altro team schierare una Maserati avvalora ancora di più la forza del team. Perché non è solamente la macchina a vincere ma l’intera squadra che ci sta dietro. I ragazzi che lavorano in LP Racing sono innanzitutto spinti dalla passione e poi sono una squadra unita sia ai box che al di fuori».
Da pilota, com’è ritrovarsi al muretto box dovendo gestire chi corre in pista?
«Essere un pilota ti permette di vedere per prima le cose rispetto anche all'ingegnere. Il pilota riesce a indirizzare l’ingegnere che, magari, vede una cosa molto circoscritta. Personalmente, durante le sessioni e le gare, parlo in radio con quattro piloti. Non è facile dirgli in tempo reale cosa fare, se c’è una safety car, se devono spingere o se possono rallentare. Però essere un pilota ti permette di avere sicuramente la giusta capacità di dialogo in radio e fuori».
Vista dall’interno, come valuti la categoria GT2?
«La potenzialità di crescita è enorme. Molto dipenderà dalla Case perché, rispetto alle GT3, ci sono ancora poche vetture GT2 in circolazione e i team che vogliono entrare nel campionato si trovano in difficoltà nel reperire le auto. Fortunatamente c’è molto interesse per la categoria».
Con la stagione che sta per volge al termine, e considerando che manca solamente il doppio appuntamento di Barcellona, avete programmi per il futuro?
«L’idea è quella di ampliare la presenza delle Maserati nel nostro box. Inoltre vorremmo provare a fare qualche gara Endurance con le MC20 GT2. Ormai la vettura ha raggiunto un ottimo livello di affidabilità, quindi è logico provare a fare gare più lunghe di un’ora».