Luca Pirri

Luca Pirri a 360°: Lamborghini, il motorsport, i giovani e il successo. «Ho fretta di invecchiare per tornare a gareggiare»

di Mattia Eccheli
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ROMA - «Fino a tre anni fa non avevo alcuna fretta di invecchiare, ma adesso spero di arrivare presto ai cinquanta così potrò tornare a gareggiare in modo competitivo, passando da pilota Silver a Bronze», ammicca Luca Pirri, il 47enne imprenditore globetrotter che ama il surf, che adora le macchine e sogna ancora di correre nuovamente la 24h di Le Mans. Lo scorso anno ha preso parte alla 12h di Abu Dhabi con il suo team la LP Racing: «È stato bello – ricorda – perché con Valentino Rossi (che ha vinto la classe Pro Am al volante di una Ferrari 488, ndr) ero in pista quasi da collega, pur se non di moto, era lui il ‘rookie' per una volta. E pazienza se gli sono arrivato dietro, ma comunque terzo. Ci rifaremo alla prossima».

 


Pirri ha una propria scuderia dal 2015, la LP Racing, con la quale ha collezionato tre titoli Endurance con i prototipi che ha anche guidato, e poi un alloro italiano Gt Am l’anno scorso. Quest'anno ha fatto principalmente il team manager:  «Mi piace l'idea di trasmettere la mia esperienza di ventisei anni di corse ai giovani piloti. Mi dedico ancora a test e collaudi della nostra macchina e cerco di dettare la rotta in termini di set up e scelte di messa a punto. La nostra squadra si avvale di professionisti con esperienze di F1 con i quali siamo alla ricerca costante del decimo di secondo e di come ottimizzare il set up della macchina».

Com'è andata nel 2020?
«Ci siamo piazzati terzi sia nel campionato italiano Gt Sprint Pro sia nel Pro Am. Una bella soddisfazione considerando che in gara c'erano anche i piloti ufficiali delle case automobilistiche, Mercedes, Audi, Porsche, Ferrari ed Honda praticamente lil gotha dell’automobilismo».

La stagione è stata difficile...
«Molto, sì. Anche se noi siamo la 'Serie A' dell'automobilismo e non ci siamo mai fermati, i problemi non sono mancati. E credo che li sentiremo anche l'anno prossimo».

Il riferimento è alla pandemia?
«Già. Gli sponsor hanno avuto i loro problemi e, poiché i nostri campionati non vivono di diritti televisivi, per noi è importante la presenza del pubblico. Speriamo che l'anno prossimo tornino almeno gli spettatori, che servono anche agli sponsor».

E i ragazzi, intesi come piloti?
«Ringrazio i fratelli Riccardo e Davide Cazzaniga e Filippo Cuneo e Niccolò Magnoni per quello che hanno fatto nel 2019 e quest'anno sempre Riccardo Cazzaniga, Alex Frassineti, Lorenzo Marcucci, Giacomo Altoè e Jonathan Cecotto, un figlio d'arte. Suo padre è una leggenda dell’automobilismo e delle Moto Gp. Lorenzo è arrivato terzo nel mondiale e-games della Sro fra i piloti, non fra i professionisti dei videogiochi: ha anche battuto un tale che si chiama Leclerc. Per dire. Ora stiamo lavorando alla squadra per il 2020».

Qualcuno resterà?
«Credo che ci sarà anche qualche pilota straniero. Abbiamo avuto il privilegio di avere Altoè con noi, ma lui è sotto contratto con Lamborghini. Stiamo parlando con Cecotto ma molto dipenderà anche dalla volontà di Lamborghini e dal loro eventuale supporto. Con loro due ho vissuto il momento più bello della stagione, quando in gara 2 a Vallelunga, abbiamo lottato per la vittoria sotto una pioggia battente».

E la macchina?
«Una Huracan Gt3 Evo con un motore da 5.2 litri e 550 cavalli, una vacchina che ha vinto la 24h di Daytona».

Solo a titolo di curiosità, quanta benzina ci dovete mettere?
«Raggiunge i 320 all'ora e i consumi non sono troppo diversi rispetto a quelli di una Lambo stradale. Comunque servono due litri e mezzo a giro, significa che con un pieno si fanno 190 chilometri. Anticipo la prossima domanda: il serbatoio tiene cento litri».

Soddisfatto della stagione?
«Contentissimo, nonostante le difficoltà. Pur essendo una scuderia molto giovane siamo stati di aver mostrato di avere le basi per poter essere competitivi per lottare per il titolo italiano nel 2021».

Cos'è per te il successo?
«Semplice: realizzare i propri sogni. E trasformare in realtà le proprie ambizioni. Ho sempre sognato di poter lavorare nell’ambito del motorsport e posso dire di esserci riuscito. E con successo».

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Martedì 15 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 16-12-2020 17:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA