James Calado, al volante della 499P numero 51

24 Ore di Le Mans: le Ferrari di Calado e Hanson svettano alle prime luci della domenica

di Michele Montesano
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LE MANS – Il buio ha cominciato a cedere il passo alle prime luci della domenica, con la Ferrari che ha preso il comando delle operazioni. Alle sei del mattino, con oltre metà gara alle spalle e l’evento ormai entrato nella sua fase più delicata e intensa, la 499P guidata da Phil Hanson era in testa, incalzata da vicino dalla Porsche 963 LMDh di Matt Campbell. I due erano separati da poco più di due secondi, mentre James Calado seguiva con la seconda Ferrari a una dozzina di secondi dal leader. Più attardate le Toyota GR010 Hybrid, con Sébastien Buemi a guidare il gruppo, pressato da Nicklas Nielsen.

Le Cadillac, che avevano ben figurato in qualifica, hanno invece sofferto durante la notte, incapaci di mantenere il ritmo dei migliori. La prima V-Series.R era sesta, con un distacco già superiore ai 40 secondi, mentre la BMW più competitiva, quella di Kevin Magnussen, si attestava al settimo posto. L’Alpine A424 di Mick Schumacher, pur distante in classifica, restava ancora nel giro del leader occupando la tredicesima posizione. Continuavano la loro gara anche le due Aston Martin Valkyrie, con la numero 009 davanti alla gemella 007, entrambe a metà classifica.

Non sono mancati i colpi di scena, come il ritiro della Cadillac del Wayne Taylor Racing a causa di un guasto al motore che ha costretto Filipe Albuquerque a fermarsi lungo l’Hunaudières. A parte questo episodio, la corsa è proseguita con sorprendente regolarità, con appena una neutralizzazione significativa nelle prime ore del mattino, dopo che la Oreca di Cem Bolukbasi è finita fuori pista.

Nel frattempo, nella classe LMP2 il team VDS Panis Racing riusciva a mantenere la leadership con Julien Masson, mentre l’Inter Europol Competition e IDEC Sport si mantenevano in scia. Iron Lynx Proton seguiva più distanziata, e un episodio curioso ha coinvolto proprio una delle due Oreca di IDEC Sport, rimasta senza una ruota poco dopo il pit-stop, causando una breve neutralizzazione.

Anche in LMGT3 la Ferrari si faceva valere. Alessio Rovera guidava la 296 GT3 del Cavallino con un margine minimo sulla Porsche 911 GT3 R del team Manthey, pilotata da Richard Lietz. Terza era la Corvette Z06 GT3.R numero 81, mentre la Lexus RC F GT3 del team Akkodis ASP e la Porsche delle Iron Dames chiudevano la top five. Una gara sfortunata, invece, per Valentino Rossi, la cui BMW M4 GT3 è stata costretta al ritiro dopo problemi elettrici seguiti a un’uscita nella ghiaia durante la notte con Kelvin van der Linde al volante.

Con il sole ormai alto sull’orizzonte e le temperature ancora fredde, Le Mans è entrata in una fase cruciale, quando i piloti devono affrontare le condizioni più insidiose: asfalto freddo, bassa aderenza e la luce del mattino a complicare ulteriormente la visibilità. Proprio in questi momenti Ferrari ha sferrato un nuovo attacco. James Calado, al volante della 499P numero 51, ha approfittato della fine di una Slow Zone per sopravanzare Phil Hanson e riportarsi in testa alla corsa. L’azione è arrivata subito dopo l’episodio che ha visto André Lotterer costretto al ritiro per aver perso la ruota posteriore destra sul rettilineo di Mulsanne.

Alle spalle della Ferrari di Calado, la 499P di Hanson è rimasta incollata, a meno di due secondi, in attesa del cambio pilota. Ma le soste ai box, sempre più decisive in questa fase, hanno iniziato a rimescolare le carte. La Cadillac di Will Stevens è risalita in terza posizione, mentre Laurens Vanthoor ha preso il volante della Porsche 963 LMDh, portandola al quarto posto. Tuttavia, la vettura del team Penske risultava fuori sequenza, poiché Matt Campbell aveva deciso di non rientrare durante la precedente Slow Zone.

Antonio Fuoco, fresco di cambio con Nicklas Nielsen, ha portato la terza Ferrari 499P in quinta posizione, mentre Brendon Hartley è rientrato con la sua Toyota in sesta piazza. Seguivano la Porsche di Michael Christensen e le BMW M Hybrid V8 LMDh di Magnussen e Sheldon van der Linde. Un calo di potenza sulla Cadillac di Frederik Vesti ha richiesto una nuova Slow Zone, contribuendo ulteriormente a rimescolare la situazione in pista.

In LMP2, la lotta al vertice è diventata un testa a testa tra il team campione in carica Inter Europol Competition, con Tom Dillmann velocissimo al volante, e il VDS Panis Racing di Franck Perera, minaccioso in ogni settore. IDEC Sport, rimasta con una sola vettura dopo il ritiro di Lotterer, si difendeva con Paul Lafargue al terzo posto. In classe ProAm, AO by TF manteneva la leadership con costanza.

La classe LMGT3 ha visto la Porsche di Richard Lietz prendere il comando, forte dell’esperienza del pilota tedesco, che ha saputo sfruttare ogni occasione per guadagnare terreno. La Ferrari 296 GT3, ora affidata a François Heriau, è rimasta in scia, mentre la Corvette di Tom van Rompuy occupava stabilmente la terza posizione. La battaglia è diventata più accesa quando Clemens Schmidt, con la Lexus, ha colpito la Porsche delle Iron Dames, spedendola nella ghiaia alla seconda chicane dell’Hunaudières. Il contatto ha causato l’ingresso della Full Course Yellow e una penalità per Schmidt. Riportata ai box, la Porsche delle Iron Dames è stata sottoposta a controlli per possibili problemi al cambio, mentre la squadra cercava di rimetterla in gara.

FIA WEC – 24 Ore di Le Mans: Risultati 16ª Ora

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domenica 15 giugno 2025 - Ultimo aggiornamento: 12:05 | © RIPRODUZIONE RISERVATA