Hamilton guarda perplesso la sua W11

Cosa ha determinato il crollo Mercedes domenica a Silverstone? Le gomme e un set-up estremo

di Massimo Costa
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Cos'è accaduto alla Mercedes nell'ultima gara disputata a Silverstone. Pareva lanciatissima verso l'obiettivo di vincere tutte le corse del 2020, una macchina da guerra infallibile e spavalda, ma tra la meraviglia generale, domenica scorsa è completamente crollata lasciando alla Red Bull-Honda di Max Verstappen la vittoria. Per quale motivo le due W11 di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, così splendidi in qualifica, sono risultati così fragili durante la gara? Qualcuno ha citato il caldo, che avrebbe mandato in confusione il set-up della vettura unito a nuove mescole delle gomme Pirelli, molto tenere. Ma in realtà, faceva più caldo la domenica precedente sul circuito inglese. La realtà la si può individuare in un set-up piuttosto spinto che ha mandato in crisi le gomme "Sapevamo che in certe condizioni non siamo competitivi come vorremmo. È una combinazione di temperature più alte, macchina con tanto carico aerodinamico, mescole più morbide e pressioni più elevate delle gomme", ha spiegato il team principal Toto Wolff. "Non avevamo la vettura più veloce e sui nostri pneumatici si è formato il blistering prima che agli avversari". Anche il team principal Mercedes fa dunque cenno alle temperature, che però erano di 24 gradi, dunque un caldo primaverile piuttosto che estivo e niente in confronto agli otre 30 gradi del 2 agosto per la prima corsa a Silverstone.

Sfumata la doppietta, questa volta Hamilton si è dovuto accontentare del secondo posto e Bottas del terzo, pur partendo dalla pole-position. Il finlandese ha perso altri punti dal compagno, sempre che l'obiettivo rimanga contendergli il titolo, e ora è terzo anche in classifica generale, superato da Verstappen. Per Valtteri la Mercedes è stata un po' "dormiente" domenica nel contenere la minaccia Red Bull: "La mia strategia è stata lontana da quella ideale. Potevamo andare più lunghi nel secondo stint, come fatto da Lewis, per spingere di più nel finale con gomme più fresche", ha notato il finnico. "Ho cercato di resistere a Max, ma nell'ultima fase quando ho iniziato a forzare le gomme sono crollate". Hamilton, comunque, non ha faticato certo di meno: "Il primo stint è stato complicato, nel secondo ho gestito i pneumatici come non potete credere. Ho fatto tutto ciò che potevo per conservarli, ma con il blistering non è cambiato nulla".

Adesso si va a Barcellona, la pista dei test invernali dove la W11 aveva stupito grazie anche al DAS, dispositivo studiato per sfruttare al massimo le Pirelli. Quello spagnolo è però un altro tracciato potenzialmente ostico per la gestione delle coperture, tra curvoni in appoggio e i 30 gradi indicati dalle previsioni meteo. Forse ancora più di prima, dato che si correrà in piena estate. Wolff ne è consapevole ("sarà impegnativa", ha detto), ma la filosofia resta quella di chi vuole sempre imporsi: "Abbiamo qualche giorno per capire la causa dei nostri problemi, trovare una soluzione e valutarla nelle libere del venerdì, sperando in una gara migliore. È quando siamo sconfitti che impariamo di più". Il passato insegna che non sono parole di circostanza.

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Giovedì 13 Agosto 2020 - Ultimo aggiornamento: 14-08-2020 10:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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