Dan Ticktum su Cupra Niro vincitore dell'E-Prix 1 a Jakarta

FE, in Indonesia la "prima volta" di Ticktum (Cupra Kiro) nell'ePrix degli svizzeri, due sul podio e tre negli otto

di Mattia Eccheli
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JAKARTA – Alex Hui, team principal della Cupra Kiro, era stato profetico venerdì parlando con Il Messaggero: «Questa monoposto è forte abbastanza per vincere. Non abbiamo scuse». Nemmeno 24 ore dopo questa dichiarazione piange ai box: lacrime di gioia perché al sessantesimo assalto Dan Ticktum, classe '99, taglia per primo il traguardo nella incredibile gara di Jakarta, il dodicesimo ePrix della stagione 11. Grazie a questo successo, Porsche, che fornisce la macchina alla scuderia sino statunitense, ottiene la seconda affermazione stagionale.

Tutto è successo a una manciata di giri dalla fine, sull'asciutto. Prima è andata lunga la Maserati di Jake Hughes, poi quella di Stoffel Vandoorne ha sbattuto contro le protezioni. E nel giro di pochi secondi si è dovuto fermare Nyck de Vries (Mahindra), che in quel momento era in testa, ma gravato di una penalità di 10'' per aver speronato il poleman Jake Dennis (Andretti) durante il sorpasso, dopo che quest'ultimo aveva cambiato un paio di volte direzione in precedenza. Lo stesso campione del mondo ha dovuto fermarsi negli stessi frangenti. Ticktum si è così ritrovato in testa (ma era stato protagonista di una eccellente qualifica) dopo aver condotto una gara accorta, senza rischi, sempre nelle primissime posizioni

Negli ultimi sei giri si è “limitato” a amministrare la posizione perché alle sue spalle l'elvetico con passaporto anche italiano Edoardo Mortara, con la seconda Mahindra, ha optato per la prudenza per tornare sul podio. Terzo l'altro svizzero, Nico Müller, con la Porsche della Andretti. A causa delle penalità Sébastien Buemi (Envision, motorizzata Porsche) e Oliver Rowland (Nissan) sono stati retrocessi: l'elvetico ha salvato l'ottava piazza, il britannico la decima. Quarto si è piazzato Antonio Felix da Costa (Tag Heuer Porsche), seguito da Nick Cassidy (Jaguar Tcs) e dalle due McLaren fornite dalla Nissan di Taylor Barnard e Sam Bird.

A quattro ePrix dalla fine (due a Berlino tra un mese e le altre due a Londra a fine luglio), nonostante la deludente qualifica e la penalità, Rowland (172) rientra nel Regno Unito con un punto in più di vantaggio sul secondo, che è sempre Pascal Wehrlein (Tag Heuer Porsche), che ha commesso un errore in qualifica e anche almeno uno in gara, che ha chiuso undicesimo: il tedesco ne deve recuperare 69. Praticamente impossibile. Da Costa è salito a 100 e Barnard a 94, con Ticktum che si è issato in quinta posizione a 80.

Nella graduatoria a squadre, la Tag Heuer Porsche (203) ha incrementato il margine sulla Nissan: era di una lunghezza ed è salito a dodici. Malgrado la giornata negativa (Maximilian Günther “colpito” da Rowland, di qui la penalità, e Jean Eric Vergne 16/o, anche lui sanzionato dai commissari), la Ds Penske ha salvato la terza piazza a quota 145. La Neom McLaren è a soli18 punti. Fra i costruttori, grazie ai risultati delle scuderie clienti (valgono i due migliori punteggi), la Porsche ha ridotto il distacco dalla Nissan a 4 sole lunghezze: 299 contro 303. Poi ancora Stellantis con 215, con la Jaguar a 202.

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sabato 21 giugno 2025 - Ultimo aggiornamento: 11:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA