Giovanni Sgro pensiero è chiaro e semplice: nel motorsport, e lui guida le Attività Corse di Maserati

Sgro (Maserati): «Günther ha scritto una pagina della nostra storia. I cambiamenti possono essere positivi. Dobbiamo essere più continui»

di Mattia Eccheli
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«Non posso non essere ottimista». Il Giovanni Sgro pensiero è chiaro e semplice: nel motorsport, e lui guida le Attività Corse di Maserati, è necessario pensare positivo, non ci sono alternative. Ad esempio in Formula E, dove la casa del Tridente aveva debuttato nella stagione 9 e da qualche giorno ha archiviato la 10, peraltro con un passo indietro: «È stata una stagione difficile con una partenza difficile – dice – nella quale quello che abbiamo fatto vedere nelle qualifiche non ha poi trovato conferma in gara».

All'esordio avevate sorpreso, ma quest'anno siete scivolati un po' indietro.

«Sabato, nella penultima gara, avevamo due macchine in zona punti e con quelli, se non ho fatto male i conti, avremmo chiuso al sesto posto e più in avanti in classifica».

Con i se e con i ma non si vince.

«Voglio solo dire che le monoposto e i piloti, cioè Max Günther, che ha di nuovo vinto un ePrix, e Jehan Daruvala, che debuttava nel circuito, hanno dimostrato di essere assolutamente competitivi».

Però sia Günther sia Daruvala se vanno.

«Una volta che entri nella famiglia Maserati, ne fai parte per sempre. Max ha scritto una pagina della nostra storia riportandoci sul gradino più alto del podio di una gara in pista sessantasei anni dopo Manuel Fangio. Lo ringrazio tantissimo per quello che ci ha dato, anche dal punto di vista umano».

E Daruvala?

«Ha dimostrato capacità e grinta ed è stato capace di andare a punti trovando spazio anche fra piloti più esperti. Faccio un grande in bocca al lupo ad entrambi».

Resta il fatto che se ne vanno tutti e due.

«Il cambiamento può essere positivo. E poiché sono ottimista, penso che sarà così considerando chi abbiamo ingaggiato, perché parliamo di Vandoorne, che è già stato campione del mondo, e di Hughes, che ha fatto bene in questi anni».

Soddisfatto della nuova monoposto, la Gen3 Evo?

«Ci stiamo lavorando, ma se vuoi un giudizio definitivo ti dico che è ancora troppo presto».

Con quali obiettivi partite nel prossimo campionato?

«So che tu vorresti sentirmi dare dei numeri...».

Faccio le domande, ma non posso dare le risposte.

«...Vogliamo approfittare delle competenze che ci portano i nostri nuovi piloti. Sono sicuro che il loro apporto sarà salutare e anche che i risultati saranno all'altezza di un marchio come Maserati. Quello che non so adesso è quando e come arriveranno».

Immagino che tu abbia in mente qualcosa che è già accaduto.

«La partenza in questa stagione non era stata bellissima, poi arriviamo a Tokyo, dove la Formula E non aveva mai corso prima, e Max vince una gara storica. Abbiamo bisogno di continuità nei risultati».

L'Italia esce dal calendario: quanto manca a Maserati?

«A noi italiani manca tanto e penso e spero che gli organizzatori cerchino di riportare a Formula E in Italia, non importa dove, per la storia sportiva che abbiamo e per l'interesse che suscita il motorsport. Più in generale, però, il programma include nazioni che sono importanti per Maserati, per far passare il messaggio della sua conversione elettrica».

Stellantis, il gruppo di cui fate parte, non ha ancora confermato (o meno) l'adesione alla Gen4.

«Un annuncio arriverà a breve».

Questione di settimane o mesi?

«Prima dei test di Valencia (dal 4 al 7 novembre, ndr)».

Il ritorno alle competizioni ha incluso anche il GT2.

«Siamo Maserati. Il motorsport non è necessariamente elettrico e con la nostra auto sviluppata sulla base della Mc20 proponiamo design stratosferico e grandi prestazioni. Abbiamo debuttato alla fine dello scorso anno e siamo saliti sul podio ad ogni appuntamento della stagione. Siamo un riferimento credibile per i piloti e per le scuderie».

E poi c'è la McXtrema.

«...la nostra T-Rex! L'avevamo presentata con una belva un anno fa a Monterey, in California. E fra qualche giorno è proprio lì che avverrà la consegna del primo dei sessantadue modelli previsti (non meno di 940.000 euro di prezzo, ndr). La richiesta, superiore al numero di quelle che volevamo produrre, ha confermato la validità dell'equilibrio trovato tra le linee e le prestazioni».

Pensate anche a un campionato monomarca?

«Lo stiamo valutando, anche perché la domanda è concentrata negli Stati Uniti e in Europa e perché i Club Maserati spingono su questo punto».

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Martedì 30 Luglio 2024 - Ultimo aggiornamento: 20:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA