Il vincitore Evans con la Jaguar

FE, ultimo in griglia, primo all'arrivo, l'incredibile rimonta di Evans (Jaguar) a San Paolo

di Mattia Eccheli
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SAN PAOLO – La gara della vita. O quasi. Mitch Evans (Jaguar Tcs) si è imposto a San Paolo nell'ePrix di apertura della Stagione 11 della Formula E, la prima con con le monoposto Gen3 Evo, e il più giovane del campionato, il 20enne Taylor Barnard (Neom McLaren, motorizzata Nissan), ha conquistato il podio al suo esordio come pilota con un contratto per l'intera stagione. Rimasto fermo in qualifica, il neozelandese della scuderia britannica era partito dal fondo della griglia, non ultimo perché Robin Frijns (Envision, powertrain Jaguar) non è nemmeno riuscito a partire: nel mondiale elettrico una simile rimonta non si era mai vista. Quello dell'olandese è stato solo il primo di una serie di problemi tecnici che hanno caratterizzato la gara, generalmente della durata di 45' e “stirata” fino a più di un'ora e 50.

L'ePrix è stato fermato due volte: una bandiera rossa perché la 99x Electric di Jake Dennis (Andretti, cliente di Porsche) è rimasta ferma con il massimo allarme sicurezza e un'altra per rimuovere la monoposto ufficiale del poleman Pascal Wehrlein (Tag Heuer Porsche), capottata dopo essere stata toccata dalla Jaguar di Nick Cassidy, finita contro il tedesco, peraltro uscito miracolosamente indenne dal sinistro. Oltre alle due ripartenze, c'è stata anche la Safety Car e, alla fine, i giri sono stati 35 anziché 31 e i classificati appena 14 su 22.

Le monoposto Gen3 Evo guidate a trazione integrale hanno confermato le loro impressionanti potenzialità: l'Attack Mode si è dimostrato una vera arma, tanto che i sorpassi a spese dei bolidi senza potenza aggiuntiva e a due ruote motrici sono risultati di una semplicità disarmante. Barnard, che viaggiava nelle retrovie, è riuscito a recuperare 13 posizioni nel concitato finale, anche se non a sfruttare il 3% di energia che aveva in più per risalire ancora. La Tag Heuer Porsche si è dovuta “accontentare” della piazza d'onore di Antonio Felix da Costa, che è riuscito brillantemente a difendere la posizione. Il portoghese è il primo non “anglofono” a chiudere l'ePrix di San Paolo, monopolizzato finora da neozelandesi (Evans aveva già un primo e un secondo posto e Cassidy un secondo) e britannici (Bird una vittoria e una terza piazza e Oliver Rowland una terza posizione).

Sam Bird (Neom McLaren), primo in marzo, ha chiuso quarto seguito dall'italo svizzero Edoardo Mortara (Mahindra) e da Norman Nato della Nissan, che è riuscita a piazzare tre monoposto fra le prime 6. Oliver Rowland, con la quarta, aveva condotto una gara eccezionale riuscendo a mantenersi in testa anche senza Attack Mode, ma ha poi dovuto scontare una penalità ed è transitato sotto la bandiera a scacchi come quattordicesimo. Nella Top 10 anche la seconda Mahindra, con Nyck de Vries, la Jaguar verde della Envision di Sébastien Buemi, la Porsche della Cupra Kiro di Dan Ticktum e il bolide dorato e nero della Ds Penske pilotato da Jean Eric Vergne.

I risultati della movimentata gara – dopo la prova brasiliana Cassidy avrà qualche amico in meno in griglia – hanno premiato la Neom McLaren, prima nella classifica a squadre con 27 punti seguita a due lunghezza dalla Jaguar Tcs, a 4 dalla Tag Heuer Porsche e a 11 dalla Mahindra. Nel trofeo Costruttori Nissan è al comando a quota 35, poi Jaguar a 29 e Porsche a 22. Il secondo dei 16 ePrix del campionato 2024/25 si corre a Città del Messico l'11 gennaio.

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Sabato 7 Dicembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 08-12-2024 09:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA