Antonio Giovinazzi con la Alfa Romeo davanti alla Ferrari di Vettel Sebastian Vettel

Ferrari, la gara fa svanire le illusioni. Anche l’Alfa Romeo davanti a Vettel

di Claudio Russo
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Era stato un miraggio quello che la Ferrari aveva mostrato sabato con il quarto posto di Leclerc in qualificazione. La gara ha portato all’ennesima agonia. Leclerc, sempre bravo, ma settimo con cinque rivali costretti al ritiro davanti a lui. Vettel 11°, fuori dai punti senza riuscire a superare nel finale, con gomme morbide fresche, l’ottimo Giovinazzi che invece ha centrato l’obiettivo con l’Alfa Romeo. Si capisce che le SF 1000, pur avendo fatto dei piccoli progressi con gli aggiornamenti aerodinamici portati in Germania, patiscono il carico di carburante. Nella prima parte della corsa le rosse erano molto lente e, a poco più di metà GP, erano anche doppiate. Sono state salvate dall’intervento della safety car che ha ricompattato il gruppo degli inseguitori. Quindi c’è la conferma che la mancanza di prestazione, rispetto a quella mostrata dal pilota monegasco in qualificazione, sia dovuta alla minor potenza della power unit rispetto alle altre motorizzazioni.

«Abbiamo visto tante volte da inizio anno - ha ammesso Charles - che con poca benzina in qualifica sul giro secco riusciamo a estrarre il massimo dalla macchina. Ma ogni volta abbiamo il pieno facciamo più fatica. Questo è quello che è successo. Con le medie ho potuto tenere un passo positivo, ma al via con le morbide ho avuto subito problemi. Da questo lato è stato un po’ un disastro. Però la seconda parte di gara è stata abbastanza positiva. In occasione della Safety Car non ho voluto correre il rischio di mettere le soft visto la fatica che ho fatto dopo la partenza. Sabato ci eravamo illusi? Credo di sì, mi aspettavo un po’ di più».

Vettel autore di una prova sempre in salita ha aggiunto: «La partenza non è stata male anche se avevo pneumatici con avevo una mescola di svantaggio rispetto agli altri. Ho lasciato una posizione a Giovinazzi, poi ho cercato di superarlo ma guadagnavo metri solo nell’ultima parte del rettilineo. Quando mi sono avvicinato all’Alfa Romeo ho perso la macchina e sono andato in testa-coda. Un errore mio, comunque. Poi per me tutto è stato complicato. Dopo la Safety Car c’è stata la possibilità di tornare nei punti ma non ce l’ho fatta. Gli aggiornamenti? Difficile dire se hanno aiutato. Non avevo il passo che avrei voluto».
Claudio Russo

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Lunedì 7 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 17:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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