Jarno Trulli (oltre 250 gare in Formula 1 con una vittoria e undici podi). Trulli ha corso gli 11 ePrix della prima stagione con il quarto posto di Punta de l'Este (2014) quale miglior piazzamento

FE, l'Italia punta su Giovinazzi. Prima di lui Trulli, Liuzzi e Filippi. Ma le vittorie sono arrivate grazie ai piloti con doppio passaporto

di Mattia Eccheli
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VALENCIA – Con Antonio Giovinazzi l'Italia torna protagonista in Formula E. L'ex pilota pugliese di Formula 1 (59 partenze e 19 punti) è stato ingaggiato dagli americani della Dragon Penske per affiancare il brasiliano Sergio Sette Camara. La Formula E non è una novità assoluta per lui: nel 2018 a Marrakesh aveva preso parte ai test con la allora Envision Virgin facendo registrare un crono simile a quello di Nyck De Vries, l'attuale campione del mondo del circuito elettrico. «Ho sempre seguito la Formula E – ha dichiarato il 27enne di Martina Franca – e sono entusiasta di far parte della scuderia Dragon Penske Autosport. Sono grato a Jay Penske che ha subito dimostrato interesse nel volermi in squadra».

L'ultimo italiano al volante di una monoposto elettrica era stato Luca Filippi, 36 anni piemontese. Nel campionato 2017/18 aveva corso per il team sino britannico Nio. Dopo l'incoraggiante esordio, decimo nella gara inaugurale di Hong Kong, Filippi non è più riuscito a entrare nella Top 10 e quello ottenuto in Asia è rimasto il solo punto del campionato, l'unico disputato in Formula E. Prima di lui si erano affacciati al circuito a zero emissioni sia l'abruzzese Jarno Trulli (oltre 250 gare in Formula 1 con una vittoria e undici podi) sia il pugliese Vitantonio Liuzzi (81 Gran Premi all'attivo). Trulli ha corso gli 11 ePrix della prima stagione con il quarto posto di Punta de l'Este (2014) quale miglior piazzamento, mentre Liuzzi, che doveva partecipare con il team elvetico di Trulli nella seconda, non è mai partito.

Giovinazzi potrebbe diventare il primo italiano ad aggiudicarsi una gara del mondiale elettrico. La stessa scuderia americana si è assicurata gli unici due ePrix (a Berlino nella prima stagione e a Città del Messico nella seconda) della propria storia con un pilota di origini italiane, il belga Jerome D'Ambrosio, appena nominato Team Principal della monegasca Rokit Venturi. Gli assi del volante dal doppio o triplo passaporto hanno vinto parecchio nel circuito. Basti pensare a Lucas Di Grassi, il brasiliano la cui famiglia paterna arriva da Polignano a Mare (Bari), che è già stato campione individuale e a squadre con la Audi e che si è aggiudicato 12 gare: dalla stagione 8 corre con la Rokit Venturi.

L'elvetico Edoardo Mortara (Rokit Venturi pure lui), che ha la nazionalità francese oltre a quella italiana, è vice campione in carica e ha vinto 2 ePrix vinte. Josè Maria Lopez, argentino con documenti anche italiani grazie alle radici catanesi (Linguaglossa) dei nonni materni, ha disputato tre campionati in Formula E: uno con la Ds Virgin (un secondo e un terzo posto i migliori piazzamenti) e due con la Dragon. Le origini della famiglia dell'ex pilota della Ferrari Felipe Massa, che ha corso due campionati per la scuderia di Montecarlo, sono pugliesi (Cerignola, in provincia di Foggia, per la precisione): il brasiliano ha ottenuto un terzo posto come miglior risultato. Nella sesta stagione il team Audi Sport Abt aveva come riserva e collaudatore il riminese Mattia Drudi, classe '98, che ha lavorato molto al simulatore, ma non è stato schierato in gara nemmeno dopo il siluramento di Daniel Abt. Nel campionato precedente, il calabrese Antonio Fuoco era stato ingaggiato dalla Dragon con il ruolo di collaudatore.

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Sabato 27 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 21:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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