Maria de Juana come responsabile mondiale della comunicazione Nissan E.Dams

FE, le italiane e gli italiani "dietro le quinte" del circuito elettrico, dai box agli eventi fino alle pubbliche relazioni

di Mattia Eccheli
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VALENCIA – La Formula E è un circuito globale, ma la maggior parte delle scuderie è acquartierata nel Regno Unito, inclusa quella della Mercedes Eq, che si è trasferita dalla Germania malgrado a fine stagione lascerà il circuito. L'Italia, che è tornata ad essere rappresentata anche in pista con Antonio Giovinazzi, ingaggiato dalla Dragon Penske, si è ritagliata qualche spazio.

Ad esemio nella squadra monegasca Rokit Venturi all'interno della quale ha origini campane il Team Principal, Jerome D'Ambrosio, ed entrambi i piloti, Edoardo Mortara e Lucas di Grassi hanno anche il passaporto italiano. E poi c'è Alessio Simeti, capo meccanico del pilota elvetico, amatissimo dalla scuderia. Anche se la vicinanza geografica con il Belpaese c'entra poco, quello di Montecarlo è il team più italiano del circuito.

La Porsche ha ingaggiato il 33enne romano Vincenzo Scali, un ingegnere che ha ereditato la passione per il motorsport dal padre, assieme al quale da piccolo guardava la Formula 1 in televisione. Ha costruito la sua carriera partendo dal Politecnico di Milano e approdando alla casa di Stoccarda nell'ambito del progetto Lmp1. In questa categoria ha raccolto grandi soddisfazioni vincendo con la squadra i mondiali Wec del 2015, 2016 e 2017 e la 24h di Le Mans del 2017. In Formula E ha esordito come Performance Engineer e in questo periodo è impegnato in Germania nello sviluppo della Gen3, ragione per la quale non era a Valencia.

La Nissan e.dams non ha soltanto il 46enne calabrese Tommaso Volpe quale direttore del Motorsport globale, ma anche Maria de Juana come responsabile mondiale della comunicazione della stessa divisione. Il nome tradisce le sue origini spagnole, ma è anche italiana. Ha 39 anni, è laureata in comunicazione e marketing (un anno di corso l'ha completato alla Sapienza di Roma) e per il suo nuovo incarico ha da poco traslocato da Londra a Parigi.

La stessa organizzazione della Formula E si è affidata a tre “ragazze” italiane. Anche se dal nome non sembra, ma Margot McMillen, è nata a Bologna e poiché il nonno paterno dirigeva l'autodromo di Imola, è cresciuta con il motorsport nelle vene: «Mi portava ad assistere alle sfide tra Villeneuve e Pironi», ricorda. Accantonata la strada del giornalismo, si è specializzata nella gestione sportiva e organizzativa. Nel 2014 si è trasferita a Londra e attualmente è Event Director con responsabilità sugli ePrix di Roma e sui due di Seul che chiudono l'ottava stagione. Poi ci sono Claudia Denni, che è senior Sporting Manager, e la 25enne abruzzese Anna Rota. Si è laureata in giornalismo sportivo nel Regno Unito (l'automobilismo è una passione trasmessale dal padre) ed è approdata alla Formula E nel 2019. Il suo ruolo è quello di addetta stampa. Fino a pochi mesi fa era italiano anche il direttore della Comunicazione del campionato, Renato Bisignani.

Sono italiane anche tre delle figure chiave del personale della Fia che segue la Formula E. La responsabile tecnica è Alessandra Ciliberti, mentre Elisa Sacchini è la Sporting Coordinator, che lavora anche nella direzione gara. Poi c'è Luca Gibello, che è il vice delegato tecnico.

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Venerdì 3 Dicembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 07-12-2021 07:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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