Vettel festeggia dopo la vittoria

GP Barhain, Maranello se la ride nella fiera dei delusi. Mercedes e Red Bull frenate da errori
di strategia e dei piloti

di Giorgio Ursicino
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SAKHIR - Meglio di così non poteva iniziare. Incidente al box a parte, la Ferrari ha sfruttato il 100% del suo potenziale e le occasioni che gli sono capitate, mentre gli avversari più pericolosi, per la seconda volta nel 2018, sono quasi andati in tilt. Come ha di nuovo ripetuto il presidente del Cavallino Sergio Marchionne, però, non bisogna ridurre l’impegno nemmeno un attimo perché gli avversari sembrano tutt’altro che spacciati e già fra una settimana a Shanghai scenderanno in pista avvelenati per prendersi la rivincita. Fra Mercedes e Red Bull non si sa chi è più deluso, mentre la McLaren non sembra assolutamente in grado di disturbare il terzetto dal punto di vista delle prestazioni poiché in Bahrain entrambe le monoposto ora motorizzate Renault sono finite dietro la Toro Rosso-Honda di Gasly, la Haas-Ferrari di Magnussen e la Renault di Hulkenberg. Fernando ha intuito che anche quest’anno sarà difficile fare sogni di gloria ed ha deciso di rinunciare pure quest’anno al Gran Premio di Montecarlo per tentare l’assalto alla 500 Miglia di Indianapolis.

La Red Bull praticamente non si è vista in gara, ma durante le prove quella di Ricciardo (l’unica non sbattuta al muro) non era affatto lontana dai migliori ed aveva mostrato un passo sulla distanza molto interessante. Un ritmo che, come a Melbourne, hanno fatto vedere le Frecce d’Argento che avevano azzeccato la strategia giusta (una sola sosta) e ad un certo punto hanno sicuramente pensato di avere in pugno la gara e di poter fare addirittura doppietta. Invece è arrivata la conferma che la bella W09 è sicuramente più in forma di quanto non sia il team: anche a Sakhir i tattici hanno impiegato un po’ troppo a capire cosa stavano architettando i ragazzi del muretto rosso e il formidabile Sebastian.

La Stella di Stoccarda, in ogni caso, è molto forte come dimostra la rimonta di Hamilton arrivato terzo a soli sei secondi pur essendo scattato dalla nona piazza. Il bolide grigio dopo la superpole di Melbourne ha fatto vedere di trovarsi a proprio agio e di riuscire ad essere rapido con le coperture più dure. Lewis ha fatto un gran giro in Q2 con le gialle soft e con quelle stesse coperture, quando ha avuto pista libera, era un filo più rapido anche di Vettel che nel primo stint montava le supersoft. Hamilton ha fatto paura anche con le medie recuperando terreno su Sebastian che aveva le più morbide soft (le gialle) non solo quando l’usura gli garantiva un vantaggio.

Qui apparentemente sembra l’errore Mercedes perché, sicura che la Ferrari di testa si sarebbe fermata, ha mandato all’assalto i propri driver quando ormai era troppo tardi. Soprattutto Bottas in una fase della corsa ha alzato troppo il ritmo accumulando un ritardo che nel finale non è riuscito a colmare arrivando in scia al rivale quando la bandiera a scacchi stava per sventolare. La Ferrari, in ogni caso, ha confermato il suo potenziale, un’ottima base di partenza su cui lavorare con tanto impegno. La SF70H è stabile ed equilibrata, si trova a proprio agio con tutti i tipi di pneumatici e, come ha fatto vedere in Bahrain, li tratta con grande rispetto visti i tanti giri con le soft su una pista che ha un asfalto molto abrasivo. Il passo lungo ha dato i vantaggi sperati anche se ci sono margini di miglioramento, la Rossa è precisa in curva e non richiede correzioni.

Sul dritto, poi, va come una palla di cannone, merito sicuramente di un’eccellente power unit e di un’aerodinamica affinata grazie alle ruote più lontane dall’abitacolo e dalle pance dei radiatori raccolte e funzionali. In Australia Sebastian e Kimi avevano rispettivamente impedito il sorpasso a Hamilton e Ricciardo perché su quella pista guadagnare posizioni è quasi impossibile. Sakhir è l’esatto contrario: chi è più rapido passa con facilità; ma Sebastian non si è intimorito quando Bottas gli ha preso la scia.

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Giovedì 12 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 17:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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