Graham Hill con i figli in braccio: a sinistra Damon anche lui campione di F1

La “tripla corona” di Graham Hill, l'unico
a vincere Le Mans, Indy e Mondiale F1

di Sergio Troise
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LE MANS - Triple Crown, ovvero tripla corona, è una sorta di titolo virtuale, ma molto prestigioso, “assegnato” al pilota che riesce a vincere la 24 Ore di Le Mans, la 500 Miglia di Indianapolis e il Mondiale di Formula 1 (o, in alternativa, almeno il Gran Premio di Monaco).


L’unico riuscito nell’impresa è stato l’indimenticato campione inglese Graham Hill (1929-1975), vincitore a Indianapolis nel ’66, a Le Mans nel ‘72 (in coppia con il francese Henry Pescarlo, su Matra Simca 670) e campione del mondo di Formula 1 nel 1962 (su BRM) e nel 1968 (su Lotus). Se non bastasse, Hill vinse per ben cinque volte il Gran Premio nel Principato di Monaco, in quegli anni Sessanta che personaggi come lui hanno contribuito a rendere favolosi. Molti anni dopo (1996) suo figlio Damon si sarebbe a sua volta laureato campione del mondo di Formula 1 con la Williams-Renault, ma senza mai neanche tentare l’impresa a Indianapolis e nella 24 Ore.

Altri piloti hanno vinto sia in F1 sia a Indianapolis, ma nessun altro ha centrato quello che Josè Mourinho definirebbe il Triplete del motorsport. Tra i campioni che hanno messo a segno almeno la doppietta figurano nomi illustri come quelli di Jim Clark, Emerson Fittipaldi, Jacques Villeneuve. Con loro anche Mario Andretti, italiano originario dell’Istria, emigrato negli Usa e naturalizzato americano all’età di 15 anni: vincitore della 500 Miglia sull’ovale dell’Indiana nel 1969 e campione del Mondo di Formula 1 nel 1978 (su Lotus), ha tentato di aggiudicarsi la 24 Ore di Le Mans nel 1967, ma gli è andata male.

Il disastro di Mario Andretti. Il pilota italo-americano aveva appena ottenuto il cambio guida da Lucien Bianchi sulla Ford GT40 MK2 e si era lanciato verso la Esses a 240 km/h senza tener conto di avere pastiglie dei freni nuove, da rodare: una ruota bloccata, urto violento contro il guardrail, frontale distrutto e auto che rimbalza dall’altro lato della pista, rovinando anche il retro. Andretti esce illeso dall’auto, ma il suo compagno di squadra McCluskey, per evitare il rottame in cui crede ci sia ancora il pilota, manda volutamente in testa coda la propria vettura, fracassando anche lui la GT40 contro le barriere.

A questo punto arriva Jo Schlesser a tutta velocità, trova la strada sbarrata, si infila fra i due rottami e perde entrambi i fianchi della propria auto prima di fermarsi a bordo pista: tre Ford fuori gara nel giro di 30 secondi. La casa americana si consolerà con la vittoria della GT40 Mk4 di Dan Gurney e Alan J. Foyt, prima al traguardo davanti alle Ferrari 330 P4 di Ludovico Scarfiotti-Mike Parkes e di Willy Mairesse-Jean Blaton.

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Domenica 3 Agosto 2014 - Ultimo aggiornamento: 21-02-2016 15:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA