La Audi RS4 Avant impegnata durante la 20quattro ore delle Alpi

La regina delle Alpi. L’Audi RS4 Avant protagonista nella terza edizione della “20quattro Ore”

di Giorgio Ursicino
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ST MORITZ - E tre. Arrivata alla terza edizione è già un piccolo mito. Si chiama 20quattro Ore delle Alpi, è l’unica gara italiana di endurance in cui sono protagoniste vetture di serie ed è perfettamente in linea con il Dna Audi che l’ha “inventata” e contribuisce non poco ad organizzarla. In una competizione del genere, infatti, giocano un ruolo primario diversi aspetti su cui la casa di Ingolstadt ha sempre puntato. I quattro anelli, si sa, hanno la sportività nel cuore e una passione con pochi uguali per il motorsport. Negli ultimi decenni nessun’altra casa automobilistica è stata in grado di vincere, spesso sbaragliando il campo, in tutte le categorie in cui si è impegnata, costringendo spesso gli avversari al ritiro o, più frequentemente, ad adottare le rivoluzionarie soluzioni tecniche introdotte dalla stessa casa bavarese.
 


Gli esempi sono tanti e pure facili da ricordare: dalla proverbiale trazione “quattro” nei rally e poi nel turismo, all’iniezione diretta di benzina e al recupero di energia nelle gare del Mondiale Endurance. La signora degli anelli, poi, ha un feeling unico con la corsa di durata più famosa del pianeta, la prestigiosa 24 Ore di Le Mans (in 15 anni è riuscita a dominarla 13 volte). Ecco quindi la formula “20quattro ore”, che mette insieme una sfida lunga un giorno intero (il motore delle auto non viene mai spento) con la trazione quattro come l’azienda tedesca chiama la sua originale interpretazione del 4x4.

Ma nella 20quattro Ore ci sono altri elementi, niente affatto secondari, che brillano nella filosofia di Ingolstadt. Affidabilità, sicurezza, comfort, piacere di guida, caratteristiche che nella maratona alpina di quest’anno sono state particolarmente esaltate poiché le cinque RS4 Avant 2.9 Tfsi protagoniste dell’evento sono tornate a casa, dopo aver percorso 1.200 km ciascuna attraverso diecimila curve e ben 26 “passi”, senza accusare il minimo inconveniente e senza nemmeno un graffio. Eppure le condizioni ambientali non erano affatto facili perché al gelo classico del periodo si è aggiunta una copiosa nevicata che ha reso il tracciato ancora più infido e imprevedibile. La formula è sempre la stessa, ormai collaudata e vincente.
 

Cinque auto e altrettanti team ciascuno composto da quattro driver (principalmente giornalisti) e quattro navigatori (di solito ex piloti). Le vetture devono rispettare una tabella di marcia che prevede un’andatura sostenuta nel rispetto del codice della strada; ogni sei ore, alla fine di ciascuna tappa, si alternano i membri dell’equipaggio: scendono in due e salgono altri due che gestiranno il veicolo nella frazione successiva. Quest’anno il tracciato si è snodato nella parte centro-orientale delle Alpi, toccando località di assoluto prestigio, molte delle quali sono “land of quattro”. La partenza è stata data a Corvara da dove i protagonisti hanno raggiunto Madonna di Campiglio da dove è scatta la seconda frazione che si è conclusa a mezzanotte a St Moritz. Di lì di nuova verso la Val Badia sede di partenza dell’ultima tappa che si è conclusa a Cortina, la più recente gemma alpina a diventare partner Audi, una collaborazione che prevede il forte sviluppo della mobilità sostenibile (elettrica) in vista dei Mondiali di Sci Alpino in programma nel 2021. Quest’anno a rendere più impegnativa la sfida si sono aggiunte delle “prove speciali” (una per tappa) di velocità su neve e ghiaccio dove il target non era rispettare il tempo imposto, ma andare il più rapidi possibile.
 

 

Partner tecnici dell’evento la Kappa, che ha fornito l’abbigliamento specifico agli equipaggi e, soprattutto, la Dunlop che ha avuto l’onore-onere di mettere a disposizione dei bolidi (così si possono definire le RS4 Avant griffate da Audi Sport con il V6 turbo da 450 cv e 600 Nm di coppia) le “scarpette”, delle Winter Sport 275/30 R20 97W XL, coperture che hanno assolto l’impegnativo incarico dando grande soddisfazione. La gara era conforme ai regolamento Fia ed AciSport e un delegato di quest’ultimo è stato giudice ufficiale unico della gara.

Le cinque vetture impegnate nella battaglia hanno percorso 5.960 km (1.192 ciascuna) con una temperatura che ha raggiunto i meno 14 gradi e, in alcuni tratti, sotto una copiosa nevicata notturna (soprattutto in Svizzera). Hanno fatto parte dell’organizzazione altre 25 vetture della casa di Ingolstadt (modelli S e RS, oltre ai Suv Q) gestite da 72 persone dello staff. I chilometri percorsi in totale in 30 ore sono stati oltre 30 mila, i fotografi hanno scattato oltre 20 mila immagini e girato 2 terabyte di video.
 

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Martedì 27 Febbraio 2018 - Ultimo aggiornamento: 28-02-2018 12:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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