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Due pole consecutive e non concretizzare neanche un podio. Charles Leclerc mastica amaro. A Montecarlo non era neanche partito, conseguenze del suo errore in qualifica e di una frettolosa errata analisi dei meccanici sulla sua monoposto, i quali non avevano notato la rottura del mozzo sul semiasse sinistro dopo l'incidente del sabato; a Baku invece, si è fatto superare da una Aston Martin (Sebastian Vettel) e da una Alpha Tauri (Pierre Gasly), vetture che sulla carta sono inferiori alla SF21. Non tenere il passo gara delle Red Bull e dell'unica Mercedes nelle zone alte della classifica è plausibile, ma Leclerc ha dormito al restart dalla safety-car per l'incidente di Lance Stroll, non proteggendosi dall'attacco di Vettel e nei due giri finali si è pure fatto beffare da Gasly.
Leclerc ha giustificato il sorpasso subìto dal suo ex compagno di squadra per via delle gomme hard non in perfetta condizione, causa suo bloccaggio, ma con il francese dell'Alpha Tauri aveva pneumatici cambiati dopo la bandiera rossa, le Pirelli soft, eppure ha ceduto a Gasly il terzo posto. Ancora peggio a Baku è andato Carlos Sainz, che subito dopo il pit-stop ha tirato dritto in una via di fuga per via delle gomme appena montate e ancora fredde. Errori su errori dunque, ma nonostante tutto, la Ferrari è salita al terzo posto nella classifica costruttori superando di due punti la McLaren, che fatica sempre con Daniel Ricciardo. Di positivo, per il team italiano, rimane la conquista delle due pole sui due tracciati cittadini di Montecarlo e Baku, seppur arrivate in maniera fortunosa e non limpidissima, per le bandiere rosse esposte causa incidenti (a Monaco dello stesso Leclerc, in Azerbaijan di Yuki Tsunoda) che hanno bloccato la possibilità degli altri piloti di migliorarsi. Ma anche lo stesso pilota monegasco, va detto, poteva abbassare il proprio tempo. E non va dimenticato il secondo posto di Sainz a Montecarlo.
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