La Nio di Formula E della stagione 5

Nio: dalla Cina con amore, brilla il record al “Ring”. Con Piquet jr ha vinto il titolo nella Stagione 1

di Mattia Eccheli
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ROMA - Nio, la scuderia britannica dal passaporto cinese, ci riprova. Anche se in 5 stagioni ha cambiato nome già tre volte (China Racing Formula E Team all’inizio e NextEv Tcr Formula E Team poi) è stata la squadra che ha vinto il primo titolo piloti della storia della disciplina. Nel 2014/2015 Nelson Piquet jr si era laureato campione del mondo con 144 punti (uno in più di Sébastien Buemi) e la scuderia si era classificata quarta fra i costruttori (152).
Poi, sempre con Oliver Turvey, schierato a partire dagli ultimi due E-Prix della stagione inaugurale, sono arrivati piazzamenti meno importanti: un nono, un sesto ed un ottavo posto. La Nio aveva fatto parlare di sé anche per la soluzione con doppio motore, mantenuta (unica fra tutte le squadre) anche nella terza stagione.

Dopo aver riportato un italiano, Luca Filippi, nella Formula E lo scorso campionato, la Nio ha ingaggiato Tom Dillmann per la quinta annata. Il francese ha gareggiato per due stagioni con i monegaschi della Venturi per un totale di 10 E-Prix. Ha all’attivo 24 punti ed un solo ritiro. Il miglior piazzamento del 29enne transalpino è il quarto posto nella prima delle due gare di New York che hanno chiuso il campionato 2017/2018. Il 31enne britannico è invece riuscito a salire una volta sul podio, secondo in marzo a Città del Messico. La scorsa stagione è stata la sua migliore perché è anche andato 6 volte a punti (46 in totale sugli 87 conquistati in Formula E).
Gery Hughes, il numero uno della scuderia, non ha nascosto le proprie ambizioni. «Abbiamo chiaramente delle aspirazioni – ha dichiarato – perché vogliamo essere uno dei migliori team».

«Vogliamo essere capaci di vincere delle gare – ha aggiunto – Il campionato è un ottimo trampolino di lancio per Nio: serve per il marchio e aiuta a vendere auto in Cina con una maggiore consapevolezza per i veicoli elettrici». Nio è una società fondata da William Li con sede a Shanghai che sviluppa non solo auto elettriche, ma investe anche sulla guida autonoma (è fra i costruttori a disporre dell’autorizzazione ai test nello stato americano della California) ed è quotata a Wall Street. E con la supercar a zero emissioni Ep9, Nio aveva ottenuto il record sul giro del Nürburgring per una vettura stradale di serie. In 6:45.9, il bolide cinese da 1.360 cavalli aveva migliorato di quasi 7 secondi il limite della Lamborghini Huracán Performante V10.

Una impresa titanica, anche se non necessariamente sorprendente, per un’auto elettrica.
Il primato è durato lo spazio di due settimane, perché la Ep9 è stata poi spodestata dalla McLaren P1 LM ibrida, la versione con omologazione stradale della vettura da competizione P1 GTR – che ha limato il record di 2 secondi. A proposito della Gen2, l’avveniristica nuova monoposto che consentirà di completare l’E-Prix senza bisogno di cambiare auto, Turvey ha spiegato: «È proprio la batteria il più grande cambiamento; è davvero sorprendente vedere la tecnologia svilupparsi così velocemente». Il team ha stretto un’intesa con la Acronis, la multinazionale svizzera che produce software, per la protezione dei dati, un comparto destinato a diventare strategico non soltanto nella Formula E.

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Martedì 12 Marzo 2019 - Ultimo aggiornamento: 20:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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