Sergio Perez

Perez è tornato sul podio dopo 8 GP negativi con la competitiva Red Bull, ma è ancora lontano da Verstappen

di Massimo Costa
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E’ dura la vita in Red Bull quando il tuo compagno si chiama Max Verstappen. Negli ultimi anni ne hanno fatto le spese Daniel Ricciardo, Pierre Gasly ed Alexander Albon, finché Christian Horner ed Helmut Marko non hanno deciso di virare su un pilota profondamente esperto come Sergio Perez. Ma anche il messicano, alla prova del nove della sua pur brillante e lunga carriera in F1, sta incontrando non poche difficoltà nell’adattarsi ad una monoposto che è costruita millimetro dopo millimetro per le esigenze del pilota olandese. Perez, però, dalla sua ha qualcosa come 207 Gran Premi disputati, Turchia compresa, e quindi la pazienza del veterano alla lunga emerge.

Il 31enne messicano non è stato esente da errori anche clamorosi, per esempio quando è uscito nel giro pre griglia del GP del Belgio, poi non disputato (se non dietro la safety-car), ma anche se ancora gli manca il giro secco in qualifica paragonabile a quello di Verstappen, in gara riesce spesso a fare la differenza. Come domenica scorsa, in un Gran Premio certamente complicato, in cui era importante saper conservare le gomme intermedie il più a lungo possibile. Perez si è costruito giro dopo giro un podio che gli mancava da troppo tempo, precisamente dal GP di Francia, ovvero otto gare senza concludere tra i primi tre. Non un buon biglietto da visita per un pilota che guida la miglior monoposto del mondiale e che pure è stato già ampiamente confermato per il 2022. Il buon Sergio, complice anche una buona strategia della Red Bull, ha avuto la possibilità nei giri finali di acchiappare Charles Leclerc, a lungo terzo, e di passarlo senza pietà prendendosi così il terzo gradino del podio. Non solo. Perez ha lottato come un leone quando Hamilton lo ha raggiunto al 35° giro. E certamente questo sarà molto piaciuto alla coppia Horner-Marko. Il messicano si è opposto con orgoglio all’inglese della Mercedes, hanno percorso qualche curva appaiati finché non ha dovuto cedere la quarta posizione.

“Questo podio è molto speciale per me perché la gara è stata molto difficile e dura fisicamente”, ha spiegato Perez. “Nelle ultime gare meritavamo di finire tra i primi tre, ma per varie ragioni non ci sono riuscito. Nel primo stint non ero perfettamente a mio agio con la macchina, ma nella seconda parte della gara le cose sono radicalmente cambiate e ho potuto iniziare a spingere forte mettendo a frutto la mia esperienza per puntare al terzo posto finale. Con Lewis è nato un bel duello ed è sempre divertente combattere con un campione come lui, ma in quella fase stavo lottando con le gomme e non ho potuto difendermi per molto. Quando sono salito sul podio ho notato che dalle tribune sventolavano delle bandiere messicane e l’ho trovato molto strano e allo stesso tempo molto bello perché la Turchia è un paese molto molto lontano dal mio. Istanbul è stato un GP molto produttivo per noi della Red Bull, con Max secondo ed io terzo i punti ottenuti sono stati parecchi e cercheremo di proseguire su questa strada anche nei prossimi appuntamenti”.

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Mercoledì 13 Ottobre 2021 - Ultimo aggiornamento: 16-10-2021 18:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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