Porsche, nella Motor Valley lo spettacolo finale della Taycan Rush

FE, i primi 4 dei test in 9 millesimi, tutti in meno di 9 decimi. A 300 kW cambia la classifica, Nato (Nissan) davanti a Dennis (Andretti)

FE, "vola" anche Rowland (Nissan), che chiude i test con il 2° crono assoluto. Barnard (Ds) stabilisce il terzo: il "podio" in appena 7 millesimi

FE, Nato (Nissan), un fulmine a Valencia. Suo il miglior crono nella quinta sessione. In meno di 6 decimi, le prime 17 monoposto
Terra di motori, di passioni e, da oggi, anche di elettroni. La Motor Valley ha accolto il gran finale della prima edizione del Porsche Taycan Rush. È toccato al circuito di Misano Adriatico l’onore di ospitare l’ultimo round del monomarca dedicato alle vetture elettriche di Zuffenhausen. Una novità assoluta che ha visto Porsche Italia in prima fila nel realizzare un campionato a emissioni zero. Forte dell’esperienza maturata in 19 anni del Carrera Cup Italia, la filiale nazionale di Porsche ha voluto sfatare il falso mito che vuole le vetture elettriche non adatte per la pista. Per avvalorare ulteriormente la tesi a sfidarsi sui circuiti più iconici d’Italia sono state delle Porsche stradali.

Protagoniste indiscusse le Taycan Turbo GT che, seppur già performanti, sono state impreziosite dal Pacchetto Weissach. Distinguibile per le appendici aerodinamiche presenti sul frontale e l’alettone in carbonio sul posteriore, la berlina sportiva tedesca è stata ulteriormente alleggerita di circa 70 kg adottando sedili in carbonio ed eliminando il divano posteriore. A migliorare sono anche le prestazioni con la Taycan che è in grado di erogare fino a 1.108 Cv, sfruttando il launch control, che si traducono in uno 0-100 km/h bruciato in soli 2,2 secondi e una velocità massima di 305 km/h. A impressionare è anche la coppia, di ben 1.240 Nm, perfettamente gestita dagli pneumatici Pirelli P Zero Trofeo RS semi-slick. Sebbene si tratti di una vettura di serie, la Taycan riesce ad avere una miglior uscita di curva rispetto alle 911 GT3 del Carrera Cup di circa 30 km/h.

Un’auto innovativa ha richiesto anche un formato inedito di competizione. Ispirandosi al Time Attack, in Porsche hanno studiato un weekend di gara composto da una sessione di prove e tre manche. I piloti si sfidano quindi contro il cronometro e la somma dei migliori cinque tempi, registrati nelle tre sessioni, dà la classifica finale. A rendere il tutto ancora più interessante è l’inserimento delle Slow Zone, tratti della pista in cui bisogna transitare a velocità controllata. In questo caso la bravura del pilota nel decelerare e dare gas nel minor tempo possibile può fare la differenza. Non manca una citazione alla Formula E, categoria che Porsche ha vinto nel 2024 con Pascal Wehrlein, nell’uso dell’Attack Mode che consente di avere una potenza aggiuntiva di 120 kW per 10 secondi.
Anche se dedicato ai gentleman, per sviluppare le Taycan e il format di gara sono scesi in pista i piloti che animano il Carrera Cup Italia. Le prove generali si sono svolte lo scorso anno sul circuito di Vallelunga, alle porte di Roma, con i protagonisti che si sono detti subito entusiasti del potenziale del campionato. I risultati si sono visti in pista, in questa stagione d’esordio, con le griglie sempre piene ad ogni evento. A vincere la tappa di Misano è stato l’ideatore del MiMo Andrea Levy, ma in Porsche si guarda già avanti. Il Vice Presidente della linea prodotto Taycan Kevin Giek, presente sul circuito, ha voluto ascoltare i pareri dei piloti per evolvere ulteriormente la vettura. Infatti, in vista della prossima stagione, il Taycan Rush dall’Italia si espanderà anche in altre nazioni.




