L'H24 è il secondo prototipo sviluppato da ACO e Green GT per verificare la fattibilità di un regolamento destinato ad accogliere vetture alimentate ad idrogeno alla 24 Ore di Le Mans

Red Bull e Oreca insieme per il telaio dell’auto da corsa a idrogeno per Le Mans nel 2024

di Nicola Desiderio
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La 24 Ore di Le Mans del 2024 sarà corsa anche da auto a idrogeno con un telaio sviluppato e fornito da Red Bull Advanced Technologies e Oreca. L’annuncio è stato dato ufficialmente dall’ACO (Automobile Club de l’Ouest) che organizza la corsa di durata più famosa al mondo e che da tempo sta già portando avanti un lavoro tecnico e regolamentare per schierare sul circuito di Le Sarthe un’auto capace di correre ad emissioni zero dal primo all’ultimo metro di gara. La 24 Ore di Le Mans si prepara dunque ad essere la prima competizione ad ammettere auto ad idrogeno. Ad essa dovrebbe seguire la Dakar nel 2026.

Il gruppo di lavoro che si sta occupando tecnicamente di questo progetto dal 2018 è MissionH24, frutto della collaborazione del team Green GT e dell’ACO con il supporto di due giganti come Total e Michelin. Il primo prototipo marciante LMPH2G Mission H24 è derivato da un telaio LMP3 ed era dotato di 4 motori elettrici (2 per ogni ruota posteriore) per una potenza massima di 480 kW. I tre serbatoi contengono 8,6 kg di idrogeno a 700 bar e si riforniscono in 3 minuti. La vettura pesa 1.420 kg, supera i 300 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 3,4 s. Il prototipo è stato portato in pista da Yannick Dalmas (4 vittorie alla 24 Ore di Le Mans) a Spa-Francorchamps e, per l’occasione, è stata raccolta l’acqua allo scarico e messa in bottigliette con l’etichetta “Eau de Voiture”.

Una seconda versione, denominata H24, ha debuttato in occasione dell’88^ edizione della 24 Ore di Le Mans e in quell’occasione la LMPH2G è stata pilotata da Carlos Tavares, allora amministratore delegato solo di PSA e da poco di Stellantis. La H24 più curata dal punto di vista aerodinamico, ha due motori invece di 4 che girano fino a 17.000 giri/min con una potenza totale di 550 kW, nuovi serbatoi, sistema di produzione dell’energia più efficiente e una nuova batteria da 3,1 kWh che lavora a 882 Volt ed eroga fino a 300 kW per 25 secondi. Tali modifiche hanno permesso di diminuire il peso di 150 kg. L’ACO intanto ha annunciato che sul circuito di Le Sarthe sarà installata una stazione di ricarica per l’idrogeno e, per lo sviluppo in pista della vettura sono stati chiamati i piloti Norman Nato e Stoffel Vandoorne, pilota Mercedes in Formula E che ha conquistato il secondo posto nel corso dell’ultima stagione.

Red Bull e Oreca sono nomi di altissimo livello nel mondo del motorsport. Il primo per ragioni commerciali e perché parliamo del team che ha dominato la Formula 1 dal 2010 al 2013 e l’unico in grado di insidiare a tratti il dominio Mercedes dal 2014 in poi. Red Bull sarebbe dovuta apparire nel WEC e a Le Mans come partner tecnico di Aston Martin visto che per lei ha progettato la Valkyrie sviluppandone poi anche la versione per il regolamento LMH, ma il cambio di proprietà con l’arrivo di Lawrence Stroll ha fatto abbandonare il progetto. Red Bull, per bocca del suo CEO Chris Horner, ha confermato che per il nuovo progetto idrogeno saranno utilizzate le risorse e le esperienze tecnologiche maturate in Formula 1, in particolare per il telaio, l’aerodinamica e il recupero dell’energia.

Il nome Oreca invece è sconosciuto ai più, ma è tra i più conosciuti nel mondo del motorsport per la sua esperienza nel campo dei telai e della gestione sportiva tanto che 18 delle 23 LMP2 iscritte a Le Mans per il 2021 hanno telaio Oreca e ce l’hanno anche l’Alpine LMP1, il team United Autosport che detiene il titolo LMP2 nel WEC ed ELMS, e la Acura del team Penske che lo scorso anno ha vinto il campionato IMSA con Helio Castroneves e Rick Taylor. La Oreca ha vinto una cinquantina di titoli grazie ad oltre 350 vittorie in gara, ha partecipato a 24 edizioni della 24 Ore di Le Mans ed è il primo team francese ad aver vinto la 24 Ore di Daytona. Oreca è stata fondata ed è tuttora condotta da Hugues de Chaunac, personaggio ignoto ai più, ma diventato famoso per il suo sguardo vitreo, inquadrato dalle tv di tutto il mondo mentre osservava la Toyota perdere la 24 Ore di Le Mans del 2016 all’ultimo giro.

Lo studio di fattibilità permetterà di definire il regolamento per le auto a idrogeno che potranno correre a Le Mans nel 2024 in una categoria specifica a loro riservata. Secondo quanto rivelato da Pierre Fillon, CEO dell’ACO, alla stesura del regolamento tecnico starebbero lavorando 5 costruttori la cui identità è ancora sconosciuta, ma del quale sono state rivelate le rispettive nazionalità: Corea, Francia, Germania, Giappone e Stati Uniti. Per la prima gli indizi portano inevitabilmente a Hyundai, per la seconda a Peugeot, per la Germania si possono fare più ipotesi, per il Sol Levante l’alternativa è fra Honda e Toyota, per gli USA l’indiziata numero uno è General Motors, primo costruttore ad applicare la tecnologia delle fuel cell su un veicolo a 4 ruote, lo Chevrolet Elettrovan del 1966.

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Giovedì 28 Gennaio 2021 - Ultimo aggiornamento: 30-01-2021 15:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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