Nella foto, George Russell

Russell, fenomeno o flop? Dopo Imola, il mondo della F1 si interroga sul pilota Junior Mercedes

di Massimo Costa
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Futuro campione o grande bluff. Le mezze misure, si sa, in F1 non esistono e dopo quanto accaduto a Imola nel GP dell'Emilia Romagna, più di un osservatore si sta interrogando sulle reali qualità di George Russell. Il pilota inglese del team Williams, da due anni lì parcheggiato dalla Mercedes che lo ha inserito dal 2017 nel suo programma Junior, ha commesso un banalissimo errore nel finale della gara mentre si trovava alle spalle della safety-car. Quando si apprestava a scaldare le gomme, nella discesa che porta alla curva delle Acque Minerali, nel momento in cui ha cambiato marcia ha preso un piccolo dosso e la sua Williams è partita per la tangente andando a sbattere contro le barriere. E' stato un attimo, e Russell nulla ha potuto. Per lui, la vergogna è stata tanta perché picchiare mentre si procede a meno di cento orari non è certo un bel messaggio che si lancia, per di più in mondo visione. Ma si sa, le monoposto di F1 richiedono sempre la massima concentrazione e Russell non è il primo a sbagliare in regime di safety-car e non sarà neanche l'ultimo. Illustri i precedenti, che hanno portato in ghiaia anche un certo Michael Schumacher nel GP di Shanghai del 2005, addirittura tamponato in regime di safety-car a Montecarlo nel 2004 da Juan Pablo Montoya. Mentre più recentemente ricordiamo Romain Grosjean a muro a Baku nel 2017.

Ma Russell non si è dato pace. È arrivato persino a inviare una lettera di scuse alla Williams: il britannico è convinto che evitando l'impatto contro le barriere avrebbe potuto portare a casa uno o due punti. Invece, ancora una volta, il primo ingresso in top 10 della carriera in Formula 1 gli è scappato. A caldo, su Instagram, aveva scritto: "Non scorderò mai questa giornata, questo sbaglio. Imparerò, diventerò più forte. Sono davvero dispiaciuto per tutta la squadra, non ci sono giustificazioni". Subito gli ha risposto Lewis Hamilton: "Stai dando tutto, è normale commettere errori e sentire il dispiacere. Ne ho fatti più di quanti io possa ricordare. Ma sei in gamba, continua a testa alta". E anche Grosjean gli ha scritto su Instagram: "Ci vorrà qualche tempo per dimenticarsene, io lo so bene... ma quello che stai facendo è mega. Vai avanti così". Russell gode di grande considerazione tra i colleghi e addirittura Fernando Alonso nei giorni scorsi ne ha tessuto le lodi. Insomma, non sembra proprio un bluff il ragazzo della Williams, ma gli serve la vettura giusta per dimostrarlo. Da due anni è impantanato nel peggior team dello schieramento, sognava la Mercedes per il prossimo anno, ma Toto Wolff lo ha gelato riconfermando Valtteri Bottas e lasciandolo alla Williams anche per il 2021.

In soccorso di Russell è giunto anche Bernd Maylander, colui che da anni e anni conduce la safety-car nei Gran Premi di F1: “Il mio compito è quello di tenere un giusto ritmo e una velocità appropriata, quindi non una pre definita andatura massima o minima, ma adeguata alla situazione della pista di quel momento. Entrano in gioco diversi ed opposti fattori per i piloti. Il raffreddamento dei freni e degli pneumatici, ma bisogna stare attenti anche alle temperature dei motori, che non devono salire troppo. E poi, le condizioni dell’asfalto del tracciato, che se bagnato può nascondere molte difficoltà per i piloti che mi seguono. Insomma, non è per niente una passeggiata procedere dietro la safety-car, come invece si potrebbe pensare guardando la tv”.

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Lunedì 9 Novembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 11-11-2020 10:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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